REDAZIONE PISA

Il clima cambia e il paradigma va cambiato

L'importanza di adottare nuovi paradigmi per affrontare il cambiamento climatico e proteggere le città dalla violenza degli eventi atmosferici. Proposte concrete per mitigare i danni e adattare il territorio.

di Enrico Bruni*

Sarebbe irresponsabile liquidare le immagini di questi giorni, con intere parti della Toscana e quartieri sott’acqua, solo come cattiva amministrazione; abbiamo bisogno di nuovi paradigmi per governare le città. È il ‘cambiamento climatico’ e non basta sturare un tombino per proteggersi. Certo, guardando alla situazione dei nostri quartieri, se il Comune si decidesse a intervenire in modo decisivo sulla manutenzione, risolvendo probabili intasi e andando a separare le reti fognarie, i danni di questi nubifragi potrebbero essere drasticamente ridotti. Con l’aumento del riscaldamento globale il mare diventa più caldo e fornisce all’atmosfera energia che viene poi scaricata sul territorio, attraverso nubrifagi di intensità devastante. Due sono le cose che possiamo fare per proteggerci dalla violenza di questi eventi. La prima, come ricordato in questi giorni anche da La città ecologica, è mettere in campo azioni volte a mitigare il riscaldamento atmosferico, limitando l’emissione di gas inquinanti. La seconda l’ha spiegata bene l’architetta Patrizia Bongiovanni suggerendo un piano di adeguamento ai cambiamenti climatici che passi da rendere maggiormente permeabile il suolo attraverso materiali più adeguati, la piantumazione di nuovi alberi e la realizzazione di nuovi canali dove incanalare l’acqua piovana. Resta sempre fondamentale non consumare suolo e non imperneabilizzare i terreni, ma, al contrario, creare aree verdi e riforestare. I dati dell’ultimo rapporto Ispra e del Rapporto annuale del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale sono agghiaccianti: anche in Toscana si consumano ogni anno tra i 200 e i 300 ettari di suolo, l’equivalente di 500 campi da calcio. Negli ultimi due giorni sono cadute dal cielo quantità di acqua ben superiori alla media, con accumuli fino ai 50-60mm in mezz’ora. Dobbiamo adattare il nostro territorio in modo che riesca a far fronte all’intensità di questi nuovi eventi atmosferici. Certo è che se a governarci in questo momento c’è chi sghignazza ogni volta che viene detto “cambiamento climatico” non siamo in buone mani. Da Pisa è tutto.

*Consigliere comunale Pd