GABRIELE MASIERO
Cronaca

Il Consorzio di bonifica: "Il reticolo minore ha bisogno di soldi"

Ventavoli: "Occorrono manutenzioni straordinarie"

Ventavoli: "Occorrono manutenzioni straordinarie"

Ventavoli: "Occorrono manutenzioni straordinarie"

"Ha ragione il sindaco Michele Conti a chiedere di accendere un faro sul ruolo dei Consorzi di bonifica e a chiedere la progettazione di interventi straordinari per la regimazione del reticolo minore, a cominciare dal rafforzamento o ripristino degli argini della sponda sud dello Scolmatore, ma anche la sponda destra necessiterebbe di manutenzioni straordinarie in alcuni punti". Maurizio Ventavoli è il presidente del Consorzio di bonifica 4 del Basso Valdarno e in un colloqui con La Nazione affronta il tema della manutenzione di fiumi, fossi e canali affluenti dell’Arno.

Conti ha elogiato il lavoro del Consorzio di bonifica esaltando il ruolo di enti come quello che presiede. "Lo ringrazio ma è un peccato che le persone si accorgano di noi solo in queste circostanze, quando invece svolgiamo un compito fondamentale e costante anche in termini di prevenzione e che si sostanzia principalmente con la manutenzione ordinaria di argini e alvei dei corsi d’acqua. In questo caso l’emergenza ha colpito il bacino dell’Arno e l’asta del grande fiume sui quali la competenza è del Genio civile, ma è chiaro che quando si compiono scelte decisive, come l’apertura delle cateratte dello Scolmatore, effetti e ricadute, nella logica dei vasi comunicanti, si hanno anche sul reticolo minore che è invece di nostra competenza".

Servono più soldi per garantire un adeguato livello di sicurezza per popolazione, imprese e aziende agricole? "Noi con le risorse derivanti dal tributo siamo in grado di assicurare la manutenzione ordinaria, ma è chiaro che sarebbero altrettanto necessari interventi straordinari di ripristino di argini e sponde, ma si tratta di interventi che non sono di nostra competenza. Attengono alle scelte politiche in capo alla Regione Toscana. Il tema del dissesto idrogeologico, collegato soprattutto ad eventi meteorologici estremi, è sotto gli occhi di tutti e il lavoro ordinario dei Consorzi di bonifica non può essere da solo sufficiente ad evitare danni e allagamenti".

Che altro serve? "Precise scelte politiche che vadano in questa direzione. In particolare, una presa di coscienza che il territorio è sottoposto a stress climatici che richiedono un salto di qualità in termini di progettazione e di lavori. Stiamo parlando di diversi milioni di euro per programmare nel tempo lavori di rafforzamento delle sponde e altri interventi di mitigazione del rischio idraulico".

Gab. Mas.