GIULIA DE IESO
Cronaca

Il coraggio di Giusy: "Sì, sono più forte della leucemia. E racconto la mia vita su TikTok"

Ha 33 anni e ha scoperto di essere malata da quando ne aveva 27. Si sta curando al Santa Chiara di Pisa "Dopo i miei appelli social si è scatenata la solidarietà della gente: ricevo tantissimi regali ogni giorno".

Giusy Mirabile, 33 anni, ogni giorno offre sui social la sua testimonianza di malata di leucemia. Per lei tantissima solidarietà

Giusy Mirabile, 33 anni, ogni giorno offre sui social la sua testimonianza di malata di leucemia. Per lei tantissima solidarietà

"La leucemia compromette il sistema immunitario, il paziente non può avere contatti con altre persone. Per me, che sono ’un animale sociale’, è stato un duro colpo. In questo i social mi hanno aiutata tanto". Sono queste le parole di Giusy Mirabile, 33 anni – "malata ma non in guerra" – e ora "star" di TikTok dove ha raggiunto oltre 291mila ‘Mi piace’ raccontando sul web il suo percorso di cura e aiutando l’ospedale Santa Chiara di Pisa.

Siciliana, arrivata sotto la Torre più di 10 anni fa per studiare servizi sociali, a 27 anni si è ammalata di una forma acuta di leucemia che le aveva lasciato il 7% di speranze di sopravvivenza: "All’ospedale Santa Chiara il dottor Caracciolo e il suo staff ce la misero tutta per salvarmi", ricorda. Dopo la prima nel 2023, Giusy sta affrontando la sua seconda recidiva: "Avevo passato un’estate bellissima, ma a settembre sentivo di non star bene. Ho fatto un prelievo e alla chiamata dal laboratorio avevo già capito cosa stesse succedendo". È iniziato così l’ennesimo ricovero in ospedale, documentato sul suo profilo Tiktok: "Per passare le giornate postavo video e facevo live. Sono diventata ’virale’ e in molti hanno iniziato a scrivermi chiedendo se potessero fare qualcosa per me", continua.

Colta di sorpresa, Giusy si è ingegnata per aiutare tutto il reparto: "Dopo il Covid la sanità è stata abbandonata. Mi sono stupita quando, alla consegna della lista degli oggetti da procurarmi per il ricovero, ho letto gli asciugamani: un malato ematologico ha bisogno di un completo nuovo ogni giorno e dunque anche di asciugamani puliti quotidianamente. Non riuscivo ad accettare questa carenza e, quando via social le persone volevano aiutarmi, ho chiesto a un’infermiera che si occupa della gestione del reparto quali oggetti ci mancassero. Seguendo le sue indicazioni, ho creato una lista Amazon – pubblicata poi su Tiktok - con tutte le carenze, dai pacchi di asciugamani ai copri-picc. È stato un successo".

"La primaria Galimberti – ricorda – è venuta da me dicendomi: ’Giusy, per favore fermati. Non sappiamo più dove mettere tutte le donazioni che stanno arrivando. Adesso abbiamo delle forniture anche per il futuro’".

Un altro modo per aiutare Giusy è diventare donatori di midollo osseo e di sangue con Admo e Avis: "Donare è semplice e non invasivo. Presto dovrò affrontare un altro trapianto di midollo, spero che ci siano più donatori possibili". Ora il suo ricovero è terminato: l’ultimo ciclo di chemioterapia, ha funzionato: "Ho il 1,1% di malattia residua. Un risultato del genere è incredibile se si pensa alle terapie devastanti di anni fa. Era la prima volta che questo tipo di chemio veniva somministrata in Italia. Ormai mi ripetono sempre: ’Sei un caso unico’. E davvero mi sento tale".