Con l’estate che volge al termine e settembre ormai alle porte, è tempo di preparativi per il ritorno tra i banchi di scuola. Molte famiglie, in questi giorni, sono alle prese con l’acquisto dei testi scolastici: un appuntamento che ogni anno, puntualmente, riaccende il dibattito sul caro-libri. Di fronte a una spesa che per alcuni può essere particolarmente gravosa, è intervenuto anche il Comune di Pisa dando il via libera al ‘Pacchetto scuola’, un incentivo dai 130 ai 300 euro per le famiglie in condizioni economiche difficili. "Per le prime classi delle scuole superiori, ad esempio, il costo dei libri si aggira intorno ai 350 euro - spiega Dario Papini della storica Libreria dei ragazzi in via San Francesco -. Nel caso dei licei, poi, a questa cifra si aggiungono i dizionari e la spesa complessiva supera anche i 400 euro". Cifre non da poco, soprattutto per i genitori con due o tre figli, per i quali la spesa totale raddoppia o triplica e alla quale si somma quella per il ‘corredo scolastico’ con penne, astucci, quaderni e quant’altro. A beneficiare del caro-libri non sono neanche i librai, che sui testi scolastici hanno "margini di guadagno risicati - continua Papini - intorno al 15%". E che devono destreggiarsi in un mercato fortemente competitivo in cui la vendita dei libri non è più affare esclusivo delle librerie. "A inizio settembre un po’ di confusione ci sarà, ma non ci son più le lunghe code di un tempo, che rendevano quasi necessario il ‘numerino’ - aggiunge il libraio -. I testi scolastici si vendono anche su Amazon e nei supermercati, che attraggono i clienti con sconti o buoni sconto che noi, naturalmente, non possiamo permetterci". "Ormai lavoriamo su prenotazione - prosegue Papini -, in passato prendevamo libri in più così da poterli consegnare subito. Per quel che si ricava possiamo dire che il gioco non vale la candela, ma puntiamo ad offrire un servizio attento e di qualità ai clienti affezionati". Punta sulla qualità anche Morgan Bellomo del Libraccio in via del Carmine. "Nonostante gli sconti della vendita online o della grande distribuzione siano attrattivi – spiega – , i clienti spesso rimangono insoddisfatti e tornano a comprare i libri in libreria, sapendo di avere maggiori garanzie".
Stefania Tavella