STEFANIA TAVELLA
Cronaca

Il fascino del Giappone. Tutti pazzi per Hokusai. Novantamila visitatori

Pisa, fra un mese chiuderà i battenti la mostra a Palazzo Blu: è un altro record ”La Grande Onda“ e altre opere stanno trascinando l’entusiasmo del pubblico.

Successo a Pisa per la mostra ’Hokusai’ sul grande pittore e incisore giapponese

Successo a Pisa per la mostra ’Hokusai’ sul grande pittore e incisore giapponese

Manca solo un mese alla chiusura della mostra "Hokusai", dedicata al grande pittore e incisore giapponese, ospitata a Palazzo Blu che si avvia a toccare quota 90mila visitatori. Il 23 febbraio calerà ufficialmente il sipario su una delle esposizioni più apprezzate degli ultimi mesi, curata da Rossella Menegazzo, docente ed esperta di Storia dell’arte dell’Asia orientale all’Università degli studi di Milano, prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre con il contributo di Fondazione Pisa. Nonostante il grande successo la mostra non verrà prorogata: una scelta obbligata, dettata dalla natura delle opere che impone limiti temporali di esposizione.

A partire dalla famosa xilografia della "Grande Onda", sono oltre 200 le opere in mostra, provenienti dal Museo d’Arte Orientale di Venezia, dal Museo d’Arte Edoardo Chiossone e da numerose collezioni private, che hanno attirato moltissimi visitatori, italiani e stranieri, intercettando il crescente interesse per la cultura e la storia del Sol Levante che sta travolgendo anche le nuove generazioni.

"C’è grande curiosità per questo Paese, la sua arte, la sua cultura, - ha detto in una recente intervista a La Nazione il presidente della Fondazione Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi -. E’ una ripresa di interesse che si inquadra nella seconda ondata di Giapponismo, iniziata nel secondo dopoguerra con l’invasione di auto, macchine fotografiche, dell’elettronica, ma anche della sua arte popolare veicolata attraverso i manga e i cartoon. Questa mostra ‘parla’ a più fasce di pubblico, e sì, attira i giovani".

E’ possibile ammirare le stampe di vedute di luoghi celebri (meisho) destinate al mercato, poi le opere dalla raccolta delle "Trentasei vedute del monte Fuji" (1830-32), la serie di 15 volumi di Manga intesi come manuali di disegno per pittori professionisti e amatori, disegnati da Hokusai. E ancora il famoso "Pivieri sulle onde" (Nami chidori), uno degli album più raffinati di Hokusai del genere erotico noto come shunga, "immagini di primavera", la straordinaria sezione dedicata ai surimono, biglietti e inviti di massima raffinatezza tecnica, concepiti per una committenza colta ed elitaria, che include opere rare, mai esposte prima d’ora in modo compatto.

Completa il percorso espositivo una selezione di opere dei più noti artisti contemporanei del pop giapponese, a testimoniare la grande influenza che Hokusai continua a esercitare sull’arte contemporanea sia in Giappone che in Occidente. In particolare, tra gli artisti esposti Yoshitomo Nara (1959-), famoso per le figure di bambine dai volti spaventosi e arrabbiati, che dedicò a Hokusai disegni e citazioni ironiche incorporandovi messaggi sociali e ambientali, il gruppo teamLab, fondato nel 2011 e rinomato per il museo d’arte digitale immersiva a Tokyo, che crea installazioni interattive e video che traggono ispirazione dalla natura, dai paesaggi e dalle stagioni tipiche dell’arte classica.

O ancora il disegnatore Manabu Ikeda, autore dell’opera "Foretoken" in cui ha ripreso la "Grande Onda" di Hokusai in una immagine apocalittica, e un omaggio dell’artista italiano Simone Legno che sempre alla "Grande Onda" ha dedicato un’opera pittorica appositamente realizzata per la mostra.