Qual è il futuro dei bonus per l’edilizia? Se lo chiedono le categorie di impiantisti e costruttori di Cna Pisa dopo che la commissione Bilancio alla Camera ha iniziato la discussione sui 250 emendamenti ‘selezionati’ per la Legge di Bilancio 2025. Secondo la Cna, la manovra che sta iniziando l’iter parlamentare, "introduce una considerevole limitazione dei bonus edilizi minori in termini di aliquote, beneficiari e tetto di spesa. Queste previsioni sono inadeguate rispetto alla necessità di salvaguardare le politiche di riqualificazione del parco immobiliare e un tale ridimensionamento dei bonus avrà un impatto drastico sul ’settore casa’. Secondo una ricerca condotta da Nomisma e Cna, infatti, con il sistema di incentivi attualmente in vigore, 10 milioni di famiglie prevedono di realizzare interventi di efficientamento o ristrutturazione nei prossimi tre anni. "Se le aliquote venissero ridotte - avverte l’associazione di categoria - oltre 3.5 milioni di famiglie rinuncerebbero a tali interventi. La domanda persa si tradurrebbe in un mancato valore aggiunto di 119,7 miliardi di euro e nella mancata creazione di oltre 2 milioni di posti di lavoro".
Ripercussioni che cadono su comparto imprenditoriale e aziendale rappresentato dall’associazione di categoria pisana. "I bonus hanno sostenuto per anni un percorso di riqualificazione che non è pesato sulle casse dello Stato – dice Marco Ammannati, presidente impiantisti Cna Pisa – Dall’indagine emerge come le prospettive di interruzione di questo percorso virtuoso darebbero come unico risultato pesanti ricadute economiche, occupazionali e ambientali anche sul territorio pisano da gennaio 2025". gli fa eco Luca Benedettini, presidente edili Cna Pisa: "Siamo preoccupati, le prospettive della Legge di Bilancio 2025 appaiono inadeguate. L’eliminazione di percentuali di favore per gli interventi connessi a efficienza e messa in sicurezza sismica farà disperdere gli sforzi fatti, senza considerare che i bonus in edilizia hanno coinvolto in misura prevalente le nostre imprese". Si aggiungono i problemi del nero e della sicurezza che, secondo Benedettini, aumenterebbero. "La riduzione dei bonus, oltre a scoraggiare definitivamente le famiglie che, dati alla mano interromperebbero questi percorsi di riqualificazione, andrebbe a incentivare il lavoro nero nei cantieri a discapito dell’urgente e quanto mai attuale normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ci opporremo in ogni sede".