La “Mattonaia“ potrebbe ospitare 100 posti letto per studenti universitari. È quanto emerge dalla nuova relazione tecnica dell’ufficio urbanistica del Comune di Pisa, elaborata sulla scia della trattativa di vendita fallita con Invimit, la società del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’edificio di San Michele in Borgo rientra nella mappatura svolta dal Comune, che prevede la realizzazione di posti letto in diverse strutture ed edifici cittadini di proprietà comunale, parte del programma di alienazione. Nonostante permangano i forti dubbi sulla possibilità di vendere un immobile che ha dimostrato "scarsa attrattiva" anche a causa dei vincoli culturali, la mappatura è stata aggiornata con una nuova previsione.
Secondo il piano delle alienazioni del Comune, il prezzo di acquisto dell’immobile ammonterebbe a circa 2,1 milioni di euro. Oltre alla “Mattonaia“, nella mappatura compaiono anche l’ex asilo Coccapani, che potrebbe offrire tra i 65 e i 75 posti letto, e l’ex edificio Apes di via Fermi, con almeno 85 posti letto destinati agli studenti, per un totale di 255 posti letto.
L’operazione segue la strategia dell’assessore alle Politiche giovanili, Frida Scarpa, dopo l’intervento sulla residenza Fascetti, l’immobile di piazza dei Cavalieri che l’amministrazione, d’intesa con l’Azienda regionale per il diritto allo studio, è riuscita ad avviare alla riqualificazione per offrire 150 posti letto agli studenti.
Oltre agli immobili di proprietà del Comune di Pisa, la relazione tecnica dell’ufficio urbanistica mappa anche due edifici di proprietà del Demanio dello Stato: l’ex Conservatoria e l’ex caserma della Guardia di Finanza, che potrebbero offrire complessivamente 375 posti letto per universitari. Il tema della “Mattonaia“ è stato oggetto di discussione nella quarta commissione consiliare di ieri. Durante il dibattito, è stato reso noto che non ci sarebbero al momento altre manifestazione d’interesse. La discussione è nata a seguito di un’interpellanza del capogruppo di Diritti in Comune, Ciccio Auletta, che ha richiesto un sopralluogo poi approvato all’unanimità per verificare la possibilità di una progettazione pubblica e di definire i costi per il recupero dell’immobile per blocchi, considerando tre ambiti di intervento: "Area fondi, Area abitativa e Piazze", ha spiegato Auletta.
Enrico Mattia Del Punta