MARIO FERRARI
Cronaca

Il genio nato per gioco: "Da bambino sognavo i cartoon giapponesi. Oggi progetto i robot"

Nicola Vitiello, ingegnere, nuovo rettore della Scuola Sant’Anna di Pisa "I miei esoscheletri ispirati ai supereroi con le armature trasformabili. Cominciai a studiare con questo obiettivo e devo tutto ai miei genitori".

Nicola Vitiello, ingegnere, nuovo rettore della Scuola Sant’Anna di Pisa "I miei esoscheletri ispirati ai supereroi con le armature trasformabili. Cominciai a studiare con questo obiettivo e devo tutto ai miei genitori".

Nicola Vitiello, ingegnere, nuovo rettore della Scuola Sant’Anna di Pisa "I miei esoscheletri ispirati ai supereroi con le armature trasformabili. Cominciai a studiare con questo obiettivo e devo tutto ai miei genitori".

Da allievo con un sogno a rettore con un obiettivo. Si potrebbe sintetizzare così la parabola di Nicola Vitiello, che dal 29 gennaio è stato eletto nuovo "magnifico" della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e che l’8 maggio prenderà ufficialmente il posto di Sabina Nuti alla guida dell’ateneo pisano. Nato a Castellammare di Stabia nel 1983, primo laureato della famiglia e più giovane rettore della Scuola, Vitiello è professore ordinario di ingegneria biorobotica, coordinatore del progetto Merito e Mobilità sociale (Me.mo) e corresponsabile del laboratorio di robotica indossabile all’Istituto di Biorobotica, dove sviluppa esoscheletri per l’assistenza motoria e la riabilitazione. Ed è proprio tra i dispositivi robotici che il suo cuore palpita, essendo la sua passione fin da piccolo. Studente appassionato, si definisce un "uomo fortunato che ha avuto tanto dalla vita" per le grandi opportunità che ha ricevuto e che hanno reso questo termine, per lui, un vero e proprio mantra. "Sono le opportunità - spiega - che hanno portato un bambino, con la passione per i robot, a entrare alla Scuola Sant’Anna e coronare il sogno di costruire esoscheletri".

C’è chi dice che le opportunità si creano e non si ricevono. "Non so se è stato il mio caso. Fin da giovane, a battuta mi verrebbe da dire che sono stato ispirato anche da alcuni cartoni animati giapponesi dove diventano supereroi grazie a delle armature, ho sempre avuto il desiderio di sviluppare tecnologie che aumentassero le capacità delle persone. Ho iniziato a studiare con questo obiettivo e raggiunto anche bei risultati, ma è stato grazie al supporto dei miei genitori che ho avuto l’opportunità di trasferirmi a Pisa ed entrare come allievo alla Scuola Sant’Anna, dove oggi costruisco esoscheletri".

Obiettivo realizzato grazie a opportunità ma direi anche determinazione. "Ciò che penso è che grazie alla determinazione, se non smettiamo mai di inseguire i nostri sogni, essi potranno essere trasformati in realtà".

Adesso le opportunità l’hanno portata a diventare rettore. È determinato anche per questa nuova sfida? "Certamente. La mia ambizione è potenziare il sistema universitario pisano. Rafforzando i rapporti con tutte le istituzioni, accademie ed enti di ricerca della città e lavorando in sinergia potremo portare Pisa a essere il centro universitario di riferimento del Sud Europa. Manteniamo l’autonomia degli atenei ma facciamo squadra per rendere il polo pisano del sapere un modello mondiale".

Insomma, punta molto a un’ottica internazionale per Pisa. "Ho l’ambizione di ottenere il massimo prestigio internazionale per la nostra università. D’altronde il mantra della Scuola Sant’Anna è l’accoglienza e la valorizzazione del talento per migliorare il mondo, e penso che solo guardando oltre i nostri confini si possono attrarre quei talenti che rendono il sistema universitario più performante".

E Pisa può farcela? "Noi puntiamo in alto visto che l’obiettivo sono i massimi livelli mondiali, ma penso che le potenzialità di Pisa ce lo permettano ampiamente".

Negli ultimi anni la Sant’Anna ha anche incrementato l’attenzione alle questioni di genere. "Sabina Nuti ci ha dato delle basi solidissime che ho intenzione di rafforzare attraverso eventi che mirino a sensibilizzare sempre di più le studentesse per i percorsi scientifici. Ma non solo, penso che vadano incrementate tutte le occasioni che possono favorire le opportunità e il merito".

A proposito di merito, lei è il coordinatore del progetto Memo. Recentemente la rettrice Nuti l’ha definito "parte del dna della Sant’Anna", è d’accordo? "Al 100%. La missione fondativa della Scuola è essere una delle più grandi opportunità di premiare il merito per il Paese. Il progetto Merito e Mobilità sociale (Me.mo) ha questa funzione e farò di tutto per potenziarlo. Alla Scuola Sant’Anna non ci interessa da dove vieni, ma se hai talento ti offriamo opportunità".