
La questione è un cruccio reale e tangibile, soprattutto nei tempi scanditi dalla necessità di continuare ad optare per lo smartworking: la linea Adsl di Tim, per un’insegnante che vive a Le Quattro Strade di Bientina, è diventato l’ostacolo quotidiano da superare. Segnale assente, nessuna connessione, ed ecco che l’insegnante, a cadenza quotidiana, si ritrova a chiedere ricovero a parenti o amici per spicciare le faccende extrascolastiche a distanza, come i registri elettronici, i consigli di classe o i collegi di istituto. La segnalazione ci è arrivata direttamente dall’insegnante: il guaio non è fresco, ma si protrae almeno dal luglio scorso, quando la connessione divenne desaparecida per oltre venti giorni. Ed il black out, dopo una piccola tregua, si è ripresentato da oltre una settimana: senza connessione in casa, è impossibile seguire le attività extra scolastiche, come utilizzare il registro elettronico o partecipare alle riunioni collegandosi in rete. Se a casa, appunto, il segnale Adsl fa le bizze a cadenza quotidiana. Ed ogni giorno, da oltre una settimana, l’insegnante si ritrova nella condizione di andare a lavorare in casa di qualche familiare e di attaccarsi al telefono per far partire l’ennesima segnalazione di guasto e l’ennesimo sollecito ad intervenire. Richieste che, al momento, sono cadute nel vuoto. "Non si è vista l’ombra di un tecnico – spiega l’insegnante – senza connessione Adsl non posso lavorare da casa".
ip