CARLO BARONI
Cronaca

Il keu e l’inchiesta-choc. Le richieste della Procura: "Mandate a processo 24 persone e sei società"

Anche il sindaco di Santa Croce, Deidda e il consigliere regionale Pd Pieroni. Il gup Gianluca Mancuso ha convocato l’udienza preliminare per aprile.

Il keu e l’inchiesta-choc. Le richieste della Procura: "Mandate a processo 24 persone e sei società"

Il keu e l’inchiesta-choc. Le richieste della Procura: "Mandate a processo 24 persone e sei società"

Ora tutti rischiano il processo. Imprenditori di spicco. Pezzi di storia del distretto della pelle e delle politiche del conciario. Ma anche un sindaco e un consigliere regionale del Pd. E’ l’inchiesta Keu che, tra poche settimane, farà il primo passo nell’aula del tribunale di Firenze. Era l’aprile del 2021 quando fu scoperchiato l’enorme vaso di Pandora chiamato Keu, l’indagine della magistratura antimafia sulle terre avvelenate che sarebbero finite a tonnellate in provincia di Pisa e in mezza Toscana per riempimenti e sottofondi stradali nonostante non ne fosse consentita tale modalità di recupero perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque sotterranee significative concentrazioni di metalli pesanti (cromo ed altre sostanze). Al centro, secondo gli inquirenti, un sistema oliato da un’associazione a delinquere finalizzata alle attività organizzata di traffico di rifiuti consistenti in ceneri prodotte dal trattamento termico dei fanghi di depurazione nell’ex Ecoespanso (Keu) e inviati abusivamente all’impianto Lerose ben sapendo che – secondo l’accusa – l’impiego che sarebbe stato fatto di tale rifiuto era incompatibile con il rispetto dei limiti e requisiti di legge.

C’era la consapevolezza, dunque, secondo gli inquirenti, che tutto questo non era consentito. Ma sul tavolo c’erano anche ingenti risparmi che gli inquirenti hanno determinato vagliando la differenza dei costi che avrebbe sostenuto Aquarno se avesse inviato il rifiuto ad un corretto smaltimento. Ora a più di due anni e mezzo dal blitz – e dopo che nel novembre 2022 il pm Giulio Monferini notificò l’avviso di chiusura delle indagini – la procura ha chiesto il processo per 24 persone, tra imprenditori, politici e dirigenti pubblici. Il giudice del tribunale di Firenze, Gianluca Mancuso, ha notificato alle 24 persone e anche a 6 società la convocazione per l’udienza preliminare del 12 aprile.

Questi i soggetti che, a vario titolo e con posizioni diverse nelal vicenda, dovranno comparire dinanzi al gup: per il filone di Santa Croce, Alessandro Francioni, Franco Donati, Nicola Andreanini, Silvia Rigatti, Lorenzo Mancini, Cristina Brogi, Antonio Lasi, Fabrizio Veridiani, Aldo Gliozzi, Maila Famiglietti, Alberto Benedetti, Giulia Deidda, Edo Bernini, Ledo Gori, Andrea Pieroni, Francesco e Manuel Lerose, Annamaria Faragò. Per il filone aretino Claudio Tavanti, Claudio Guadagnoli, Luca Benvenuti, Claudio Fagioli, Mario Guidelli, Francesca Tartamella. Le società imputate sono: Associazione Conciatori, Consorzio Depuratore, Consorzio Aquarno, Lerose srl, Tca spa e Chimet spa.

Un rosario di reati quelli che, a vario titolo, vengono contestati nell’inchiesta: associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, corruzione in materia elettorale e di indebita erogazione di fondi pubblici danni della pubblica amministrazione, falso e impedimento del controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari. Il tutto per il keu e il sistema che vi ruotava intorno e lo teneva in piedi. Non solo terre, quelle danneggiate, secondo l’inchiesta, da condotte illecite. C’è anche l’inquinamento ambientale del canale Usciana e del canale ControUsciana, di cui vengono accusati gli allora gestori dell’impianto Aquarno, per l’abbandono incontrollato dei rifiuti depositati nell’alveo del corso in conseguenza di scarichi con eccessive portate di solidi contaminati e di sostante illegittimamente scaricate in deroga ai limiti di legge.