CARLO BARONI
Cronaca

Il lago sulla Fi-Pi-Li è finalmente ‘prosciugato’: "Dopo l’acqua la carreggiata è un groviera di buche"

Per la "veloce" sulla quale, ormai da anni e anni, corrono tante auto e tir quante polemiche (non ultime quelle...

Riaperto il tratto della Fi-Pi-Li che era rimasto allagato tra Vicarello e Lavoria

Riaperto il tratto della Fi-Pi-Li che era rimasto allagato tra Vicarello e Lavoria

Per la "veloce" sulla quale, ormai da anni e anni, corrono tante auto e tir quante polemiche (non ultime quelle del possibile pedaggio ancora prima di lavori di concreto adeguamento), serve secondo gli automobilisti, la conta di quel che le acque che si sono ritirate, hanno lasciato: buche, più o meno grandi – sulla pagina social dei "dannati della Fi-Pi-Li", qualcuno le chiama voragini – almeno fra Santa Croce e Pontedera (e viceversa). Compresa ovviamente l’uscita di Montopoli. Intanto l’allagamento al km 68, in corrispondenza del cavalcavia ferroviario tra le uscite A12 Collesalvetti e Vicarello, che era stato eliminato grazie all’ausilio delle due idrovore di Avr e di altre due messe in azione dal Genio Civile di Livorno e dai vigili del fuoco, ha consentito anche la riapertura del tratto. La porzione che era rimasta allagata tra Vicarello e Lavoria era già tornata percorribile. L’acqua aveva completamente invaso le due carreggiate. E la strada era diventata un vero e proprio lago e una trappola ancora più pericolosa di quanto non lo è normalmente, anche sotto il solo dell’estate. Alcune auto venerdì sera rimasero intrappolate nel fango. Così si formarono lunghe code di mezzi impossibilitati a proseguire la loro marcia. Per risolvere la situazione si era reso necessario l’intervento della polizia, che bloccò la circolazione e fatto fare una sorta di "marcia indietro" alle vetture nella melma, facendole arrivare sino all’uscita di Interporto Est. Subito scatatrono le polemiche da parte degli automobilisti che si sono ritrovati in quella zona verso le 22 non avendo trovato alcuna indicazione in grado di avvisarli prima dell’arrivo nella zona allagata.

C’è stato del lavoro per eliminare l’allagamento e la fanghiglia dalle carreggiate, arrivata come un fiume dai campi limitrofi nelle ore della grande paura. La Fi-Pi-LI, è cosa ben nota, è la direttrice strategica che unisce Firenze al mare, un’arteria di collegamento fondamentale che svolge un ruolo determinante per i distretti produttivi: una strada che è attraversata da una media di 50mila veicoli che ogni giorno la percorrono in entrambe le direzioni. Una strada importante, nata già sottodimensionata e inadeguata rispetto alle esigenze dell’entrata in servizio del primo tratto. Il resto è storia tutta nota: è stretta, non ha corsie d’emergenza, piena di buche e di sconnessioni, che si sono riempite d’acqua anche sotto quest’alluvione. Per riapparire più grandi di prima.

C. B.