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Il liceo "Buonarroti" non torna alle Officine Manca il contratto

Ritardi, promesse mancate, incomprensioni: Provincia nel mirino "I ragazzi pagano il corto circuito nella comunicazione tra enti"

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Niente Officine neppure la prossima settimana per il liceo "Buonarroti" che si "arrangerà" facendo con quel che ha e dislocando le diverse classi nelle aule a disposizione nel complesso Marchesi. L’intesa tra la Provincia e la Paim per la cessione degli spazi di via Gioberti ancora non c’è e in assenza di comunicazioni ufficiali, è proprio il silenzio istituzionale a dettare l’agenda didattica per studenti e docenti del liceo. Così ieri è stato ufficializzato l’orario valido da domani, che non tiene conto delle Officine e destina alcuni laboratori ad aule didattiche.

Il nodo del congresso internazionale delle neuroscienze, in programma presso l’immobile di via Gioberti dal 20 al 22 ottobre, non è stato sciolto e la scuola ha deciso di restare "a casa sua", anche in ossequio al mandato affidato al preside, Alessandro Salerni, dal consiglio d’istituto e che prevede il ritorno alle Officine solo senza coabitazioni con altri eventi. "Abbiamo comunicato alla Provincia che non potevamo spostare altrove il congresso – afferma Samuele Freggia di Paim – ma non abbiamo ricevuto altre risposte dall’ente e dunque lunedì apriremo regolarmente le Officine per assicurare l’orario scolastico". Gli studenti del "Buonarroti" però non ci saranno e quelle aule resteranno vuote. "C’è stato un corto circuito sulla comunicazione - osserva Giovanni Silvestro, presidente del Consiglio d’istituto del liceo - di cui è responsabile la Provincia e che ha generato anche una difficoltà di rapporti tra il preside e la Paim, che auspico possa essere al più presto superata. Ma per farlo occorrono certezze che, purtroppo, oggi non abbiamo". Secondo Silvestro, la responsabilità è politica: "Ci sono state fatte a settembre promesse dal presidente Angori che sono state disattese. Ma scontiamo anche enormi ritardi sui lavori della Biblioteca provinciale che dovevano essere conclusi in sei mesi e che invece non sono ancora terminati. Così come aspettiamo la liberazione gli uffici provinciali nel cosiddetto Satellite per liberare completamente le aree del ‘Marchesi’ da destinare alla didattica". Il presidente del consiglio d’istituto però prova a essere ottimista: "Io auspico che la Provincia firmi in fretta il contratto con Paim per non perdere altro tempo e garantire soluzioni per i nostri ragazzi". "Bisogna fare in modo - conclude Silvestro - che i ragazzi tornino in classe, alle Officine Garibaldi, almeno dal 23 ottobre, a congresso finito, e che si chiuda questa brutta pagina".