GABRIELE MASIERO
Cronaca

Il messaggio dell’Arcivescovo: "Abbiamo molte realtà positive. E sono germogli di speranza"

Monsignor Giovanni Paolo Benotto e il suo augurio alla città e alla diocesi, l’ultimo alla guida della chiesa pisana: "Ringrazio quanti in questi anni mi hanno offerto disponibilità ed aiuto" .

Monsignor Giovanni Paolo Benotto e il suo augurio alla città e alla diocesi, l’ultimo alla guida della chiesa pisana: "Ringrazio quanti in questi anni mi hanno offerto disponibilità ed aiuto" .

Monsignor Giovanni Paolo Benotto e il suo augurio alla città e alla diocesi, l’ultimo alla guida della chiesa pisana: "Ringrazio quanti in questi anni mi hanno offerto disponibilità ed aiuto" .

di Giovanni Paolo Benotto

L’augurio pasquale che volentieri invio ai lettori de La Nazione vuol essere quest’anno anche un grazie che rivolgo a tutti al termine del mio mandato come arcivescovo di Pisa. Come è noto, l’11 maggio prossimo, ordinando vescovo il mio successore, monsignor Saverio Cannistrà, concluderò il mio servizio, affidando a lui la cura e la conduzione dell’arcidiocesi pisana, dopo 17 anni di impegno non solo a Pisa, ma in tutte le diverse zone della diocesi, da Barga alla Versilia, dalla Valdiserchio al Lungomonte e Pontedera, dal Piano di Pisa alle Colline pisane, in una varietà retaggio di una storia lunga di secoli e in una crescente differenziazione di stili di vita e di sensibilità spirituale e culturale. In questi anni ho incontrato migliaia di persone e non soltanto nell’ambito della vita ecclesiale, ma anche negli ambienti della cultura, del lavoro, della vita amministrativa e politica, sempre trovando accoglienza e disponibilità e il desiderio a volte inespresso, ma spesso richiesto con forza, di punti di riferimento valoriali per dare senso alla vita, alle scelte educative e a un futuro che spesso sembra essere avvolto dalla nebbia se non addirittura dalle tenebre. In questi anni non sono mancati momenti di grande difficoltà e non solo per la pandemia che ha sconvolto la vita di tante famiglie e soprattutto messo a dura prova l’equilibrio di vita di tante persone specialmente adolescenti, ma anche per lo smarrimento di valori senza i quali si brancola nel buio, e pur con tutta la buona volontà, si rischia di appiattirsi su un oggi che sfugge al controllo, senza dare fondamento ad un domani incerto e imprevedibile. Non si può far finta di niente di fronte a un orizzonte internazionale in cui sembra che il buon senso della ragione sia stato soppiantato dalla prepotenza dell’individualismo personale e nazionale, dimenticando che tutti siamo sulla stessa barca e che se affonda, si affonda tutti insieme.

Lo stesso atteggiamento individualista rischia di prendere il sopravvento anche nei rapporti interpersonali e familiari testimoniato dalla crescita di una violenza gratuita rivolta sempre verso i più deboli: verso le donne, gli immigrati, i poveri in genere, ma dopo che si è teorizzata e fatta passare l’idea che la vita nascente o la vita al suo tramonto, più che da difendere è ormai da liquidare con una falsa idea di pietà verso chi soffre o potrebbe soffrire. Tutto questo, e altro ancora, è stato ed è motivo di sofferenza e di grande preoccupazione per chi dal Signore e dalla Chiesa ha avuto la responsabilità di guidare il popolo di Dio sulla via del Vangelo; non però di perdita di fiducia o di speranza, perché sono molte le realtà positive che come germogli stanno crescendo ovunque. Ed è a questi germogli che vogliamo guardare, sapendo che la speranza del cristiano non illude e non delude, perché la nostra speranza è Cristo Risorto, vincitore del male e della morte.

L’invito che invio a tutti è quello di rivolgere il cuore e la mente a Cristo, con scelte di vita coerenti al Vangelo, nella consapevolezza che non siamo mai soli e che Egli è con noi "ieri, oggi e sempre" e ci invita ad accogliere il dono del suo amore e a condividerlo con tutti. Un saluto, un augurio e un grazie a quanti mi hanno offerto disponibilità ed aiuto, in particolare a quanti portano la responsabilità del servizio al bene comune: non mancherò di ricordare tutti nella preghiera e di invocare per tutti la benedizione del Signore. Buona e santa Pasqua di Risurrezione!

+Arcivescovo emerito di Pisa