Il messaggio in bottiglia: "Affidato alle onde da un uomo triste e solo"

Francesco Garzella, 18enne pisano, l’ha trovato al largo tra Marina e Tirrenia. Il mistero dell’autore, la lettera è datata luglio 2024 e parla del "babbo" .

Il messaggio in bottiglia ritrovato da Francesco Garzella

Il messaggio in bottiglia ritrovato da Francesco Garzella

Pisa, 1 agosto 2024 – Un messaggio chiuso in una bottiglia affidata alle onde dell’oceano. Ricorda un romanzo la storia vissuta martedì da Francesco Garzella, 18enne pisano che, mentre stava facendo sup – una variante del surf in cui si sta in piedi su una tavola – ha trovato in mezzo al mare una bottiglia con dentro un biglietto. "Ero al largo tra Marina e Tirrenia - racconta - all’altezza delle boe rosse, quando ho notato un oggetto che galleggiava. Mi sono avvicinato e ho visto che si trattava di una bottiglia di vetro. Inzialmente credevo fosse un rifiuto e l’ho preso per buttarlo via, finché, guardandolo meglio, ho visto che all’interno c’era qualcosa". In quella bottiglia di aceto aretino con l’etichetta strappata, chiusa grezzamente da un tappo di alluminio, c’era un messaggio che qualcuno ha affidato al mare. Scritto al computer e datato "luglio 2024", con la carta un po’ ingiallita e rovinata ai bordi dal contatto con l’acqua.

Il messaggio in bottiglia ritrovato da Francesco Garzella
Il messaggio in bottiglia ritrovato da Francesco Garzella

"Mi è capitato una volta - si legge nel biglietto - mentre ero in barca a vela nel Tirreno, di trovarlo davvero. Così, alla fine della mia avventura, ho deciso di affidare al caso e ai flutti una piccola, personale testimonianza. Mi dicono che sono stato fortunato; molti mi hanno invidiato. In effetti non mi posso lamentare: ho avuto molto più di quello che sono riuscito a dare e forse questo è il mio unico vero rimpianto. Peraltro la mia "fortuna" è stata il premio (o il prezzo?) di grande sofferenza. Ho perso il babbo da piccolo - continua il messaggio nella bottiglia -; e quando ci penso mi viene ancora da piangere. Ho perso gli amici più cari; non ho praticamente nessuno a cui poter dire, di fronte a un bicchiere di vino, ‘ti ricordi?’. Come erano belli i nostri tempi! Le difficoltà della vita, compreso il Covid, hanno complicato tutto, rendendo difficile il quotidiano. Troppi i pensieri, troppe le crisi di panico, le notti insonni, lo scoprirsi con le lacrime che scendono senza una ragione diversa dal confronto con problemi insormontabili. Mi concedo un’ultima traversata; poi, come il piantatore di Malata mi metterò a nuotare verso l’orizzonte...".

Il messaggio in bottiglia ritrovato da Francesco Garzella
Il messaggio in bottiglia ritrovato da Francesco Garzella

Il mistero più grande è l’identità dell’autore, sul quale il 18enne ha ipotizzato almeno la provenienza. "Quando ho trovato la bottiglia - dice Francesco - c’era un vento di maestrale e ho creduto che potesse arrivare dalla Liguria, ma alcune parole come ‘babbo’ mi hanno fatto credere che si trattasse di un toscano".

"Una volta portata a casa, sia io che i miei genitori - continua il ragazzo - ci siamo preoccupati visto il contenuto: magari si tratta di una persona sola che ha voluto lasciare le sue volontà prima della fine, poi abbiamo pensato a uno scherzo per l’anniversario dei 40 anni delle ‘Teste di Modigliani’". Francesco, però, spiega che a "livello emotivo, una base di verità dietro a questo messaggio c’è. E lo trovo molto toccante". Non si sa se si tratta di un messaggio destinato a qualcuno o una memoria, o una semplice burla. Una storia dell’estate.