REDAZIONE PISA

Il messaggio: "Tanti addobbi ma poco Gesù"

L’arcivescovo Benotto nel suo messaggio di auguri "State in guardia dalla filantropia a buon mercato".

L’Arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto (foto di Enrico Mattia Del Punta per Valtriani

L’Arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto (foto di Enrico Mattia Del Punta per Valtriani

di Giovanni Paolo Benotto*

Una filantropia a buon mercato, per tacitare forse la coscienza che reclama qualcosa di diverso e di più profondo, fa dimenticare che la vera carità è quella che ci viene donata da Dio stesso e che ha un volto ben preciso: quello di Cristo Gesù. E tutto questo, per ricominciare da capo nel Natale del prossimo anno, sempre più laicamente innocuo e privo di ogni mordente spirituale. C’è dunque da dichiarare che abbiamo smarrito Gesù? Accadde anche a Maria e a Giuseppe, che andati con Gesù dodicenne a Gerusalemme per la festa di Pasqua, ritornando a Nazareth e credendo che Gesù fosse nella numerosa comitiva dei parenti e dei compaesani, solo alla sera del primo giorno di viaggio, si accorsero che il bambino non era nella carovana e, tornati a Gerusalemme, solo il terzo giorno lo trovarono nel Tempio, a discutere con i Maestri della Legge di Dio perché doveva "occuparsi delle cose riguardanti il Padre suo" celeste. Forse sta accadendo qualcosa di simile anche a noi? Dove possiamo trovare oggi quel Gesù, che è assente nei festeggiamenti che lo riguardano? Prima di salire da questo mondo al Padre, Gesù aveva detto: "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,19). Si tratta di una presenza che è difficile riconoscere a prima vista perché Gesù, fino alla fine di questo mondo, oltre ad essere presente nei segni liturgici dei Sacramenti della Chiesa, si nasconde ed è presente nei piccoli e nei disprezzati, nei poveri e negli emarginati, in chi soffre e si trova ignorato da tutti nelle sue difficoltà. Si tratta davvero di una presenza più diffusa che mai: guerre, violenze e sopraffazioni, ingiustizie e sfruttamento del prossimo, se da una parte mostrano l’abisso del male, dall’altra dicono a chiare note che Gesù è lì, presente in chi patisce e muore.

L’invito è a muoverci dalla nostra indolenza e andare là dove sia possibile portare la luce del bene: sarà così possibile incontrare Gesù, riconoscerlo presente e accoglierlo con amore. E’ questo l’augurio di Natale che rivolgo a tutti, nessuno escluso, perché anche oggi l’Amore trovi casa nel cuore di ciascuno così che tutti diventiamo capaci di donare speranza al mondo intero.

*Arcivescovo di Pisa