di Giovanni Paolo Benotto*
Una filantropia a buon mercato, per tacitare forse la coscienza che reclama qualcosa di diverso e di più profondo, fa dimenticare che la vera carità è quella che ci viene donata da Dio stesso e che ha un volto ben preciso: quello di Cristo Gesù. E tutto questo, per ricominciare da capo nel Natale del prossimo anno, sempre più laicamente innocuo e privo di ogni mordente spirituale. C’è dunque da dichiarare che abbiamo smarrito Gesù? Accadde anche a Maria e a Giuseppe, che andati con Gesù dodicenne a Gerusalemme per la festa di Pasqua, ritornando a Nazareth e credendo che Gesù fosse nella numerosa comitiva dei parenti e dei compaesani, solo alla sera del primo giorno di viaggio, si accorsero che il bambino non era nella carovana e, tornati a Gerusalemme, solo il terzo giorno lo trovarono nel Tempio, a discutere con i Maestri della Legge di Dio perché doveva "occuparsi delle cose riguardanti il Padre suo" celeste. Forse sta accadendo qualcosa di simile anche a noi? Dove possiamo trovare oggi quel Gesù, che è assente nei festeggiamenti che lo riguardano? Prima di salire da questo mondo al Padre, Gesù aveva detto: "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,19). Si tratta di una presenza che è difficile riconoscere a prima vista perché Gesù, fino alla fine di questo mondo, oltre ad essere presente nei segni liturgici dei Sacramenti della Chiesa, si nasconde ed è presente nei piccoli e nei disprezzati, nei poveri e negli emarginati, in chi soffre e si trova ignorato da tutti nelle sue difficoltà. Si tratta davvero di una presenza più diffusa che mai: guerre, violenze e sopraffazioni, ingiustizie e sfruttamento del prossimo, se da una parte mostrano l’abisso del male, dall’altra dicono a chiare note che Gesù è lì, presente in chi patisce e muore.
L’invito è a muoverci dalla nostra indolenza e andare là dove sia possibile portare la luce del bene: sarà così possibile incontrare Gesù, riconoscerlo presente e accoglierlo con amore. E’ questo l’augurio di Natale che rivolgo a tutti, nessuno escluso, perché anche oggi l’Amore trovi casa nel cuore di ciascuno così che tutti diventiamo capaci di donare speranza al mondo intero.
*Arcivescovo di Pisa