Pisa, 8 agosto 2024 – Il più esteso museo a cielo aperto dedicato all’arte urbana in Italia conquista gli schermi nazionali: Studio Aperto, il tg di Italia 1 - Mediaset, ha dedicato nella giornata di mercoledì 7 agosto un servizio di oltre 4 minuti al percorso tutto pisano che unisce idealmente Tuttomondo, il murale-testamento di Keith Haring in piazza Vittorio Emanuele II, alle più recenti opere realizzate da una nuova generazione di artisti.
Dal Galileo di Kobra, artista brasiliano noto in tutto il mondo, il cui dipinto sul Centro Maccarrone è già su Google Maps, fotografato da migliaia di persone, alla ballerina di Zed1 a Porta a Mare, fino ai piloni della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, in zona Darsena, trasformati in una galleria di colori e forme. Qui il link per rivedere il servizio.
Quattromila metri quadrati di superfici dipinte, 15 autori, 25 opere diffuse: un intervento complesso e di notevole durata, che ha potuto contare fin dall’inizio sulla regia dell’associazione Start Attitude e del suo fondatore Gian Guido Grassi, con il fondamentale sostegno di Consiglio della Regione Toscana, Provincia e Comune di Pisa, Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu.
Con il completamento dei murales a cura di Etnik e Zed1 al Deposito della Polizia Idraulica di Pisa, parte della prima edizione del Festival della Strada (visitato da 30mila persone) e di un ampio progetto di rigenerazione urbana sostenuto dal Consiglio della Regione Toscana, oggi Pisa può contare su un nuovo itinerario, da percorrere a piedi o in bici, per conoscere passato e presente della città della Torre e di una forma d’arte in costante evoluzione, alla quale recentemente hanno aperto le porte musei e istituzioni culturali di alto livello.
Tutto è cominciato nel 2017 con la realizzazione del primo ciclo di murales nel quartiere di Porta a Mare, a cura di alcuni tra i più quotati street artist italiani. A coordinare l’operazione il giovane curatore Gian Guido Grassi, in grado di catalizzare in due anni di manifestazione (2017 e 2018) artisti come Ozmo, Zed1, Etnik, Fra32, Aris, Moneyless, Tellas, Alberonero, Beast, Rusto, AEC Interesni Kazki, IMOs. Ospite internazionale della prima edizione Gaia, autore all’epoca di un’opera di grandi dimensioni sulle pareti esterne dell’azienda Saint Gobain, colosso multinazionale dell’edilizia sostenibile con sede operativa a Pisa.
L’evento raccoglieva l’eredità di Keith Haring e di Panico Totale, manifestazione che negli anni '90 che si era trasformata da ritrovo underground a evento di richiamo per artisti provenienti da tutto il mondo. In parallelo mostre ed eventi di live painting hanno segnato alcune delle più importanti rassegne cittadine, tra cui diverse edizioni di Internet Festival. Fino alla collettiva Attitude (11 dicembre 2021-3 aprile 2022), che ha coinvolto 50 tra i più interessanti artisti urbani contemporanei, portando il loro lavoro dalla strada al palazzo: in questo caso, Palazzo Blu, uno dei più importanti centri d’arte in Italia.
Sul finire del 2023 la prima edizione del Festival della Strada, diffuso tra Palazzo Blu, la Chiesa di Santa Maria della Spina e la strada, appunto, dove gli street artist hanno trovato la propria “tela”. Kobra ha realizzato sul Centro Maccarrone uno dei murales più ampi in Italia. Moneyless, Etnik, Zed1, Aris, Gio Pistone, Massimo Sospetto - coinvolti nel festival insieme al portoghese Gonzalo Borondo e al pioniere dell’astrattismo muralista in Italia 108 - hanno aggiunto dei pezzi prestigiosi alla collezione di murales del quartiere di Porta a Mare.
L’itinerario abbraccia idealmente anche la vicina Vecchiano, dove l’artista romana Gio Pistone ha trasformato in un’opera d’arte un playground, nell’ambito di un progetto sostenuto dal Consiglio della Regione Toscana e dal Comune di Vecchiano, con il coinvolgimento UMMA Playground. Il museo a cielo aperto di arte urbana di Pisa è stato reso possibile anche grazie a sponsor tecnici quali Renato Lupetti e Caparol, e ha potuto da sempre contare su un grande coinvolgimento della cittadinanza, a partire dai Soci Coop e dall’Associazione Down, che ha partecipato anche attivamente alla realizzazione di alcune opere.