
Ha trovato casa nell’acquario d’acqua dolce del Museo di scienze naturali di Calci il bell’esemplare di pesce drago sequestrato a Prato lo scorso mese dai carabinieri forestali. Si tratta di un animale tutelato dalla Convenzione Internazionale di Washington (Cites) che regolamenta il commercio di esemplari di fauna e di flora a e dei loro derivati. Dopo alcune segnalazioni giunte al nucleo investigativo dei carabinieri forestali di Prato, ci sono stati dei controlli che multi-forze nel luogo dove il pesce drago era detenuto. Controlli che hanno portato all’accertamento dell’illegale detenzione dell’esemplare, con il proprietario risultato sprovvisto della necessaria documentazione.
Per questo i carabinieri forestali hanno sequestrato l’animale, deferendo il proprietario alla Procura della Repubblica di Prato per il reato di detenzione illecita di esemplare di animale (pesce drago) tutelato dalla Convenzione Internazionale di Washington.
Passato un mese, i militari sono tornati sul posto per notificare l’ordinanza di sequestro preventivo al titolare. È stata quindi eseguita la disposizione dell’autorità giudiziaria pratese che ha previsto il prelievo dell’esemplare di pesce drago già sequestrato per consegnarlo al Museo di Scienze Naturali di Calci dell’Università di Pisa, dove avrà una doppia valenza: costituirà allo stesso momento un’attrazione per i visitatori e un interessante elemento di studio per i ricercatori.
Il pesce drago in Asia viene allevato in acquari come portafortuna e viene venerato come se fosse una divinità perché le credenze popolari dicono che se il pesce è in buona salute lo sarà anche chi lo tiene. Si tratta, tra l’altro, di una specie a rischio estinzione: una rarità che ora potrà essere ammirata nelle vasche calcesane.