Il piano anti furti. Nuove telecamere nelle vie di fuga e per le "zone buie"

Il prefetto Maria Luisa D’Alessandro: "Al lavoro per reperire fondi". Prima tranche già entro Natale. L’area più battuta dai malviventi? Quella a Nord.

Il piano anti furti. Nuove telecamere nelle vie di fuga e per le "zone buie"

Il prefetto Maria Luisa D’Alessandro: "Al lavoro per reperire fondi". Prima tranche già entro Natale. L’area più battuta dai malviventi? Quella a Nord.

di Antonia Casini

PISA

Coprire le zone buie, rinnovare gli apparecchi guasti e ormai vecchi in tempi veloci. Un piano articolato sulla videosorveglianza che parte da Pisa per allargarsi a tutto il territorio. Nella riunione tecnica del comitato che si è svolta in prefettura, come anticipato sull’edizione di ieri, si sono stabilite le aree e anche il cronoprogramma. In esame i reati (soprattutto scippi, furti, compresi quelli in abitazione, e rapine) avvenuti negli ultimi due anni in città dentro e fuori le mura. Perché laddove gli occhi elettronici ci sono e sono funzionanti, fanno la differenza nell’individuare i responsabili. Basti pensare al quartiere della Stazione dove si trovano decine di dispositivi determinanti nel risolvere tanti casi.

Un incontro, presieduto dal prefetto Maria Luisa D’Alessandro, al quale hanno partecipato i vertici (il questore di Pisa Raffaele Gargiulo, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Mauro Izzo e il comandante della guardia di finanza, colonnello Sebastiano Salvo) delle forze dell’ordine e di polizia cittadine e il sindaco di Pisa Michele Conti, dove sono stati illustrati i dati. E dove si sono stabiliti anche gli obiettivi.

Primo punto, la copertura economica. "E’ stato chiesto – spiega il prefetto – di intercettare tutti i fondi possibili, europei, governativi, regionali, ma anche comunali. E c’è stata piena disponibilità da parte del primo cittadino". Il lavoro è stato quindi "pienamente condiviso".

I carabinieri hanno effettuato una mappa e la verifica di tutte le telecamere, illustrando anche i vari problemi, i punti ciechi, gli impianti datati, le aree più a rischio con la geo localizzazione dei reati. Ma anche le strade utilizzate per la fuga dopo che sono stati compiuti. Un report illustrato durante il vertice. La zona maggiormente battuta fuori dalle mura? Quella a Nord della città. Da qui la richiesta di implementare la videosorveglianza sull’Aurelia, direzione via Pietrasantina, le vie d’uscita da Pisa verso Lucca.

Dentro le mura in passato ci si è concentrati sulla malamovida, ma i furti - si è constatato - in realtà accadono in altre zone, soprattutto quelli sulle auto dei turisti che vengono parcheggiate a ridosso del quartiere dove sorge la Torre, via Santa Maria ma anche lungarni. Ed è qui che saranno concentrate le prossime nuove telecamere per combattere questo fenomeno diffuso a Pisa e che dà una pessima immagine della città all’estero. I colpi di questo genere sono quotidiani. I visitatori troppo spesso abbandonano Pisa senza più effetti personali trafugati nelle vetture lasciate poche ore incustodite per visitare piazza del Duomo.

C’è poi il capitolo dei vecchi dispositivi, che forniscono una qualità delle immagini poco a fuoco, sgranata, in bianco e nero. Alcuni si trovano proprio nella zona di spaccio nell’asse che va dai lungarni fino a Borgo, piazza Dante e Vettovaglie perché hanno oltre 20 anni, risalgono agli anni 2009-2010. Questi saranno cambiati con altri di ultima generazione che permetteranno di avere riprese molto più nitide. E che saranno comunque utili alla gestione della malamovida che sulle nostre strade si concentra soprattutto dal giovedì alla domenica.

Un’attività già pianificata che prevede una prima tranche realizzata entro Natale.

Un piano che - ha promesso il colonnello Izzo - si allargherà nei prossimi mesi anche oltre i confini cittadini e che sarà applicato nella nostra provincia dove le zone scoperte sono anche di più e che servirà a costituire una rete di occhi per individuare gli autori dei reati e, se possibile, prevenire i reati stessi.