Il primo giorno di scuola da vip. Amicizie, speranze ed emozioni

Il sindaco Conti, il presidente Angori, il questore Gargiulo e l’assessore Danti in veste di studenti e genitori

Il primo giorno di scuola da vip. Amicizie, speranze ed emozioni

Il sindaco di Pisa Conti e il presidente della Provincia Angori (. Del Punta per Valtriani

di Antonia Casini

PISA

L’odore di cartoleria, le pareti verdi, i volti che poi si ritrovano dopo anni. Il primo giorno di scuola è diverso per tutti. C’è chi rammenta quello dell’asilo, chi lo vede come un passaggio e chi lo interpreta come ogni impegno importante della vita. I pisani più conosciuti danno la loro versione. Per il sindaco Michele Conti è stato un momento con tante incognite. "In prima media - ho frequentato le Carducci si chiamavano allora, in piazza San Francesco - avevo un solo compagno di classe che già conoscevo, Guido. Non posso dimenticare la professoressa Marchitiello di italiano. Con lei il primo impatto fu traumatico, ma, dopo poco, imparai ad apprezzarla, fu un percorso proficuo. In quel periodo la scuola era fatiscente, ci sono tornato poi da sindaco ed è diventato un ambiente migliore e accogliente". Il presidente della Provincia Massmiliano Angori parla di più primi giorni. "La scuola è un’opportunità di riscatto sociale, dove si impara a essere cittadini e, quando da amministratore, giurando sulla Costituzione, ho capito che avrei potuto tutelare e investire su questo importante pilastro della società, ho pensato che quello sarebbe stato un passaggio importante. Come quando le mie figlie si sono affacciate al mondo della scuola e ho toccato con mano, da genitore, quanto vale la pena difendere questo pilastro. Avendo sposato un’insegnante, il primo giorno di scuola per noi è un momento di famiglia".

Il questore Raffaele Gargiulo racconta: "Ero dalle suore a Castellammare di Stabbia e non volevo rimanerci perché non c’erano i miei amici. Là mi hanno insegnato, da mancino, a scrivere con la destra. Ora so utilizzare entrambe". "Ai ragazzi di oggi dico: ’Impegnatevi, ma godetevi anche questi periodi, dove si costruiscono legami forti che durano per sempre".L’assessore fiorentino e professore del "Dini", ora in aspettativa Dario Danti, ricorda la "manifestazione e l’assemblea in città in Logge di Banchi del 1993". "L’indomani, ci furono assemblee in contemporanea in vari istituiti pisani compreso il mio, il “Dini”, che dettero il via all’autogestione della scuola; poi l’occupazione. Si lottava contro il decreto “taglia-classi” della ministra Iervolino che aumentava il numero degli alunni per classe e faceva perdere tanti posti di lavoro creando classi-pollaio!".