Pisa, 1 ottobre 2024 - Il professor Luca Morelli, docente di Chirurgia generale all’Università di Pisa e direttore della Sezione dipartimentale di Chirurgia generale universitaria dell’Aoup, è stato inserito per il terzo anno consecutivo nella lista dei “World’s Top 2% Scientists” stilata dalla Stanford University. La classifica, realizzata in collaborazione con la casa editrice olandese Elsevier che opera nella pubblicazione di testate in ambito medico e scientifico, garantisce dei riconoscimenti ai ricercatori con il maggiore impatto scientifico a livello globale, valutando parametri come il numero di citazioni delle pubblicazioni e altri indicatori di eccellenza accademica che riflettono il contributo al progresso della ricerca. Il ranking si basa su un’analisi rigorosa delle carriere scientifiche più impattanti, utilizzando metriche di citazione tratte dal database Scopus.
L’inclusione nella classifica è stata riconosciuta al professor Luca Morelli, che oltre a essere medico è anche presidente dal 2020 della Fondazione Arpa, per il suo contributo alla chirurgia oncologica e alla chirurgia mini-invasiva, con oltre 400 pubblicazioni scientifiche e più di 5.000 interventi chirurgici eseguiti come primo operatore. Il suo lavoro è stato particolarmente apprezzato nel campo della chirurgia robotica e laparoscopica, con un focus su patologie complesse come i tumori epatobiliari, colo-rettali, delle alte vie digestive e uro-ginecologici.
"Essere inserito per il terzo anno consecutivo in una posizione così elevata in questo ranking che ha valutato la qualità della ricerca di oltre nove milioni di ricercatori nel mondo, è per me un grande onore – dichiara Luca Morelli – sia per il rigore e il prestigio che caratterizzano la Stanford University, sia per il significato scientifico che questo riconoscimento riveste a livello internazionale. Questo risultato è però il frutto di un impegno corale, che coinvolge la tutta la mia equipe e la collaborazione con numerosi colleghi. Traguardi come questo - continua - rappresentano un successo non solo personale, ma per l'Università di Pisa e per tutto l'Ospedale, che continuano a fornire le risorse necessarie per sostenere la ricerca di eccellenza e garantire un’assistenza di alto livello".