GABRIELE MASIERO
Cronaca

"Il prossimo conclave ha solo una scelta nel solco di Bergoglio"

Il teologo pisano monsignor Severino Dianich .

Mons. Severino Dianich, vicario episcopale per la pastorale della cultura e delle università della diocesi di Pisa, direttore spirituale del seminario arcivescovile

Mons. Severino Dianich, vicario episcopale per la pastorale della cultura e delle università della diocesi di Pisa, direttore spirituale del seminario arcivescovile

di Gabriele MasieroPISA"Francesco ha contribuito a restituire centralità al Vangelo e a desacralizzare la figura stessa del Papa, riconsegnandoci l’immagine di un cristiano tra i cristiani e lo ha fatto con i suoi gesti, le sue scelte, le sue lettere. Il poncho indossato negli ultimi giorni appartiene a questa iconografia ed era un messaggio molto potente". Così monsignor Severino Dianich, ex vicario episcopale per la pastorale della cultura e delle università della diocesi di Pisa, nonché direttore spirituale del seminario arcivescovile e uno dei principali teologi italiani, descrive il pontificato di Bergoglio e avverte: "Dal prossimo conclave possiamo aspettarci una scelta nella stessa direzione, che peraltro non può che essere un guadagno per la Chiesa".

Del resto, secondo il teologo, "Francesco ha interpretato il suo servizio nel modo più vicino a quello che San Francesco d’Assisi ha sempre detto del Vangelo: ovvero considerarlo la fonte e il fondamento della sua vita, un’ispirazione per la sua esistenza, la parola di Dio da seguire in ogni momento". Ecco perché, prosegue Dianich, "mi aspetto che lo Spirito Santo illumini i cardinali e li guidi nella loro scelta e da uomo di fede sono convinto che succederà. È vero che nei secoli scorsi abbiamo avuto anche Papi terribili e che hanno fatto molti danni, ma non mi aspetto che la Chiesa, rispetto al messaggio del Vangelo, possa tornare indietro come qualcuno in queste ore può temere". Per i fedeli pisani, in particolare, il momento storico che stanno attraversando è davvero speciale: la morte del pontefice che coincide con l’ordinazione di un nuovo vescovo.

"A loro, a noi, e a tutti i pisani - osserva il teologo - dico di avere fiducia perché padre Saverio Cannistrà è la persona giusta nel posto giusto. Un intellettuale e una persona di grandissima amabilità ed è il pastore giusto per la Chiesa pisana e per una città piccola ma straordinariamente importante sotto il profilo culturale per la presenza delle tre università. Qui la pastorale universitaria è fondamentale e Saverio, che è stato mio allievo e poi collega, sarà interpretarla al meglio. E’ un calabrese arrivato a Pisa perché ha vinto il concorso alla Normale, che qui si è formato e che, solo successivamente, ha avuto la vocazione. Poi è diventato anche il preposito generale dei carmelitani e ha saputo ampliare il suo orizzonte a tutto il mondo, con una visione e un respiro internazionale che calza a pennello per la città di Pisa, anche se spesso molti pisani stentano a riconoscerlo".

Vicino ai più poveri: "Papa Bergoglio – conclude Dianich – non ha mai visitato Pisa, ma questo fatto rientra nella scelta programmatica del suo governo della Chiesa di visitare le periferie e non le città principali, per le quali tuttavia ha mantenuto sempre la dovuta attenzione come dimostra anche la scelta del nostro nuovo vescovo".