Il racconto da Sant’Ermo. Un borgo incantato diventato un’inferno

L’auto della vittima davanti alla chiesa in un paese dove non si chiude a chiave. I residenti increduli: "Nannetti? Abitava qui soltanto da pochi mesi".

SANT’ERMO (Casciana Terme)

Piove a dirotto, come nei più scontati film gialli, solo che qui non vi è alcun copione da recitare ma una terribile realtà con la quale fare i conti. Sant’Ermo è un paese fantasma: un incanto di giorno, immerso nelle meravigliose colline sopra Casciana Terme nella toscana più vera che si trasforma in uno sparuto gruppo di case buie e silenziose in una serata di leggera nebbia e fitta pioggia.

La scena del crimine si dipana lungo 150 metri, nel minuscolo centro di un borgo che conta più o meno cento anime. L’auto di Flavia è parcheggiata di fronte alla chiesa di Sant’Ermete, negli stalli bianchi del piazzale fra l’auto di un turista tedesco e un’utilitaria. Da lì la strada, stretta come quelle di un tempo, sale appena abbracciando il resto dell’abitato. Scorre su via Verdi e poi gira a sinistra imboccando in via Cardelli dove si è consumato il crimine. Una casa come tante, gialla, nello stile toscano.

In pochi, in paese, mettono il naso fuori. Colpisce scoprire come qualcuno tenga: le porte completamente spalancate sul giardino, come usava un tempo e come chi (giustamente) non è abituato agli affari di ’cronaca’. “Chi abita in quella casa? – parlano i pochissimi curiosi che si affacciano con l’ombrello di fronte al cancello presidiato dalla Municipale –. Ne sappiamo poco o nulla. Una persona piuttosto giovane, arrivata qui da qualche mese. Storia brutta se è vero quello che si dice...“. Purtroppo è tutto vero, pure Sant’Ermo stanotte non è più un paradiso.

Saverio Bargagna