GABRIELE MASIERO
Cronaca

Il Risiko dei rifiuti. Altolà di Pisa a Peccioli: "Retiambiente resti fuori"

La Giunta di centrodestra vota contro. Sinistra italiana insorge. Malumori nel Pd. La delibera: "Ora si esprimano anche l’Ato costa e il consiglio comunale".

Una ruspa in azione in una discarica (foto di repertorio)

Una ruspa in azione in una discarica (foto di repertorio)

Altolà del Comune di Pisa al progetto di ingresso di soci pubblici, tramite Retiambiente, nella Novatosc srl, la società dedicata alla progettazione, costruzione e gestione di un impianto di ossidazione termica per il recupero di materia ed energia da rifiuti urbani trattati da realizzarsi a Peccioli. Una recente delibera della Giunta dice no all’ingresso nel capitale sociale della componente pubblica (con una quota del 34%), espressa anche in sede di consiglio di amministrazione di Retiambiente tramite la rappresentante pisana Sandra Munno, e di "demandare alla quarta commissione consiliare permanente ogni necessario ulteriore approfondimento anche attraverso eventuali audizioni e acquisizioni dei rappresentanti di Ato Toscana costa e Retiambiente" oltre a incaricare gli uffici competenti di Palazzo Gambacorti "di sottoporre al consiglio comunale uno schema deliberativo che autorizzi il sindaco all’espressione del voto contrario all’operazione".

Insomma, l’amministrazione di centrodestra sorpassa a sinistra anche alcune opposizioni da tempo contrarie al progetto (Sinistra italiana e Diritti in comune di Ciccio Auletta) e prova a disinnescare il percorso sul piano politico ma anche tecnico. La vicenda crea anche malumori dentro il Pd, dove sulla bontà dell’operazione non ci sarebbe unanimità di vedute, mentre è la stessa delibera della Giunta comunale a evocare distinguo politici anche in seno al centrosinistra e al faticosamente costruendo campo largo: i Comuni di Cecina, Massarosa, Rosignano Marittimo (sindaco M5S) e Cascina "pur esprimendo voto favorevole all’intero Piano Industriale hanno rilevato perplessità e dubbi sull’operazione Novatosc, nonché richiesto documentazione aggiuntiva, soprattutto in ordine alla sostenibilità del progetto dal punto di vista della sostenibilità economico finanziaria".

Crepe nelle quali torna inserirsi fragorosamente la segretaria provinciale di Sinistra Italia, Anna Piu, che già nei giorni scorsi aveva chiesto agli alleati di frenare sull’operazione: "Già ho espresso forte preoccupazione riguardo all’ingresso di Retiambiente nella società Novatosc: la missione della società di Peccioli che vuole realizzare e gestire un ossicombustore in un’area già fortemente impattata da impianti come la discarica di Peccioli, solleva interrogativi sulla sostenibilità e sull’impatto ambientale del progetto. Sono perplessa però anche sulla correttezza della procedura: un investimento di oltre 30 milioni di euro in un progetto imprenditoriale che non consente il controllo pubblico diretto dei rifiuti, ma che dipende dalle scelte di soci privati, rischia di compromettere l’autonomia dei comuni e di esporli a logiche non condivisibili in futuro, trasformandoli in ‘portatori d’acqua’, sostenendo i costi senza avere un adeguato controllo sugli impianti". Ma Piu allarga il suo sguardo anche oltre e sottolinea che "l’ingresso di Retiambiente in Novatosc potrebbe spingere la Valdera verso un modello di gestione dei rifiuti che privilegia gli aspetti economici e industriali a scapito dell’interesse collettivo e della tutela ambientale" e per questo invita "i consigli comunali a un’attenta riflessione e a promuovere una discussione pubblica trasparente, coinvolgendo adeguatamente tutte le parti interessate".