di Renzo Castelli
PISA
Dopo l’8 settembre del 1943 i militari tedeschi ebbero poco tempo per ammirare i monumenti della piazza dei Miracoli preoccupati com’erano delle incursioni dei bombardieri Usa che partivano dalla Tunisia con destinazione Pisa. E pazienza che questa fosse "la città della torre pendente", tanto declamata anche nel loro Paese. La situazione peggiorò mano a mano che il fronte risaliva, fino a quando le truppe alleate si attestarono per 45 giorni al di là dell’Arno pronte ad attraversarlo. In quei giorni anche la piazza divenne un luogo pericoloso perché dalla nuova linea del fronte piovevano cannonate, tanto che una di queste, nella notte del 27 luglio del ‘44, mandò a fuoco il tetto del Camposanto. Tutto cambiò con la liberazione della città, dopo poche settimane. Dal 2 settembre ‘44 le truppe alleate, con i molti soldati di colore della 92° Divisione "Buffalo", cominciarono a sciamare per la piazza del Duomo circondati da nugoli di ragazzi che aspettavano dai militari una tavoletta di cioccolata, un pacchetto di chewing gum o, al peggio, una cicca di sigaretta lasciata cadere quand’era ancora a metà. Ma erano sigarette molto ambite: Chesterfield e Lucky Strike, i due tipi in dotazione all’esercito americano. Fu in in quel periodo che i fotografi fecero affari d’oro perché la torre pendente era tornata a essere protagonista assoluta della piazza. Si tornò agli usi dell’anteguerra e vennero tirati fuori i vecchi apparecchi tipo Leica: posti su un treppiede, i fotografi facevano l’inquadratura restandosene incappucciati sotto un panno nero e intanto il militare, paziente, allungava il braccio per fingere di sostenere con la mano aperta la torre che rischiava di cadere. La posa era sempre la stessa, messa a punto con almeno tre scatti. In quegli anni d’immediato dopoguerra anche i fotografi venivano pagati dai soldati alleati in am lire che erano la valuta cartacea di occupazione messa in circolazione in Italia dopo lo sbarco in Sicilia del luglio 1943. I tagli andavano a 1 a 1000 am lire, quadrati o rettangolari, come il dollaro. Il cambio era molto punitivo poiché a 1 am lire corrispondevano circa 6 lire italiane ma i fotografi, così come molti negozi, si erano adeguati presto facendo i prezzi direttamente in am lire: tre scatti sotto la torre, 20 am lire (nel 1946, dopo la proclamazione della repubblica, la Zecca italiana tornerà a stampare le lire cartacee e le monete in nichel e non vi compariranno più immagini sabaude anche se le am lire avranno corso legale fino al 1954). Quelle foto scattate sotto la torre pendente di Pisa erano destinate a varcare l’oceano per giungere negli Stati Uniti e dimostrare come gli alleati, oltre ad aver liberato l’Italia dai nazisti, avessero impedito alla torre più famosa del mondo di cadere.