Il Teatro Rossi rischia di diventare una seconda ex Mattonaia (invenduta da 20 anni) e cioè un bene di pregio che nessuno vuole e rimane come fardello ingombrante sulle spalle della comunità. La lista civica Una città in Comune e Rifondazione comunista rivelano: "Resterà chiuso per non si sa quanto. È infatti questo l’esito finale della gara fatta dall’Agenzia del Demanio per la concessione di questo preziosissimo bene culturale di Pisa. Ed è ancora una volta solo grazie ad un nostro accesso agli atti che apprendiamo che, dopo la revoca dell’affidamento alla prima aggiudicataria lo scorso giugno, anche la seconda ed ultima classificata, non ha i requisiti necessari per gestire il Teatro". Con l’esclusione anche di questa compagnia, la gara si è dunque conclusa senza alcuna aggiudicazione. Che cosa accadrà adesso? Il Teatro Rossi, dopo anni di abbandono, era stato restituito alla sua funzione sociale da cittadini e cittadine, artisti e artiste che lo avevano fatto egregiamente rivivere dal 27 settembre 2012 al 20 gennaio 2021, quando fu sgomberato dalla forza pubblica. Da allora il Teatro è chiuso. "L’operazione del Demanio – ricorda Francesco Auletta di Una città in comune - è stata del tutto fallimentare e priva di qualsiasi collegamento con la città, visto anche il totale disinteresse del Comune, della Provincia e della Regione che non possono negare una propria responsabilità politica".
Carlo Venturini