
Il tortaio in terra pisana "Ma la cecina è nata qui"
di Enrico Mattia Del Punta
"La torta di ceci si può mangiare al piatto, oppure dentro al "Pan francese" formando il caratteristico 5e5" è quanto si legge sull’insegna, con tanto di traduzione inglese, che si trova fuori dalla "cecineria" Mickey’s 5 e 5, in pieno centro storico a Pisa. Precisamente in via San Martino, dove un pisano attento, incrociando lo sguardo con l’insegna a caratteri cubitali "Torta di Ceci" potrebbe storcere il naso a quella che sembra una vera e propria enclave livornese in terra pisana. Ma il proprietario, Michele Mattei, 52 anni, livornese doc, tranquillizza. "Si tratta di una scommessa che ho voluto fare con me stesso, non c’è nessuna provocazione". La cecina o torta, che Mattei propone, mette fine alla battaglia goliardica sulla paternità del celebre piatto. "La storia parla chiaro. La pietanza nasce nel 1284, a seguito della sconfitta di Pisa ad opera di Genova nella battaglia della Meloria" non a caso Mattei, ha fatto stampare ed ha esposto, proprio a fianco del bancone, la famosa leggenda. "Al massimo i livornesi si sono inventati l’idea di metterla dentro il panino – spiega mentre prepara un 5 e 5 -. Strategicamente Pisa mi piaceva di più, dal punto di vista storico è il posto più adatto dove investire". Mattei confessa però di aver ricevuto qualche commento spiacevole: "All’inizio qualcuno mi ha detto di essere un provocatore, ma ho sempre risposto con il sorriso, invitando gli "haters" a venire ad assaggiare la mia torta di ceci. I pisani in genere comunque sono meno fanatici. Mi sono fatto volere bene qui nel quartiere, tanti si sono fidelizzati, posso dire di essermi fatto più amici qua che in tutta la mia vita a Livorno". La storia di Mattei, dunque, non è improvvisata, dopo sei anni come socio di una pizzeria a Livorno, ha deciso ormai 5 anni fa di aprire l’attività a Pisa, che definisce "una paninoteca vegetale senza carni". Una vita passata con la teglia in mano, dove ha raffinato la tecnica e ha inventato diverse farciture; come il "Cult", ovvero la combinazione che va per la maggiore: Cecina, melanzane pomodori secchi e pecorino romano. "Una volta me la sono vista brutta – racconta -. Era durante il gioco del ponte, un pulmino con una squadra di combattenti ha parcheggiato qui davanti. Ho ricevuto delle occhiatacce. Mi sono salvato solo grazie alla seconda insegna dove c’è scritto cecina".