REDAZIONE PISA

Don Elvis e i suoi ragazzi insegnano il significato di accoglienza e integrazione

A San Lorenzo alle Corti, Cascina, il parroco della frazione e i giovani del paese vanno contro corrente. Per loro l'accoglienza è semplice

Don Elvis durante una messa alla Tinaia

Cascina (Pisa), 8 novembre 2016 - Accoglienza, a Cascina c’è chi ancora ci crede. A San Lorenzo alle Corti che tu sia italiano, straniero, migrante o profugo non interessa a nessuno. Così, un gruppo di ragazzi ha ridato al termine ‘accoglienza’ il suo vero significato integrando nella comunità i migranti della Tinaia di Santo Stefano a Macerata. E’ cosa ordinaria parlare di bullismo, di mini teppisti, di baby gang, di adolescenti allo sbando o drogati. Ma nessuno parla mai dei ‘bravi ragazzi’. Quelli che cercano di migliorare la comunità, quelli che si prodigano per rendere il ‘domani’ un giorno migliore per tutti. Forse perché non fanno notizia, o solo perché ormai sono rari.

Ma non a San Lorenzo alle Corti. Qui un parroco, Don Elvis, ha saputo riunire, con la sua guida spirituale e il suoi modi di fare unici, i residenti della zona, grandi e piccoli, e farne una comunità. Ma per una volta, e Don Elvis lo ammette con molto orgoglio, si è lasciato guidare dai suoi ragazzi in un’avventura straordinaria, ma che loro definiscono normale. “Tutto è iniziato durante la preghiera che alcuni musulmani vennero a fare nella nostra parrocchia per ricordare le vittime francesi degli attentati - spiega Don Elvis -. In quell’occasione c’è stato un primo contatto tra i ragazzi della parrocchia e quelli della Tinaia. Loro si vedevano come ventenni che guardano altri ventenni in un momento di difficoltà. Una ventina si sono rivelati cattolici, e da lì è nato tutto. I ragazzi mi hanno proposto di accoglierli in chiesa dando modo loro di seguire la messa. Il problema del mezzo per il trasporto lo avrebbero risolto loro. E così è stato”.

Ogni domenica, da un paio di mesi, i giovani della chiesa partono in gruppo per andare a prendere i loro coetanei alla Tinaia. Li portano in chiesa e poi vanno alla messa delle 11, ma non prima di aver fatto colazione. Infatti, ad accogliere i migranti ci sono gli adulti di San Lorenzo alle Corti che si alternano a portare il cibo, a cucinare e sistemare. Così, mentre Don Elvis celebra la messa ai Remaggi, la comunità allargata banchetta. Poi la messa, seguita da tutti anche chi l’italiano non lo parla grazie a dei foglietti con le traduzioni in inglese. Ma non è finita qui. Nessuno può fermare Don Elvis e i suoi ragazzi. Così, la messa dei morti è stata celebrata alla Tinaia per stare ancora più vicino ai ragazzi che hanno i defunti lontani, per le confessioni, essendo l’inglese di Don Elvis buono ma non ottimo, è stato invitato Don Ucjke di Cascina. Ancora, Don Elvis sta cercando rosari e bibbie in inglese da donare alla Tinaia. Tutto questo sotto gli occhi attenti dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, orgoglioso di questa comunità di Cascina controcorrente. Ma oltre la fede, anche il divertimento.

I ragazzi della parrocchia non si sono limitati a questo, per loro l’integrazione è semplice e divertente. Così non mancano mai di fare il tifo alle partite della squadra amatoriale della Tinaia o organizzare cene e appuntamenti dove ritrovarsi tutti insieme intorno a una tavola imbandita. L’accoglienza con la ‘A’ maiuscola.

Irene Salvini