Circa 200 persone, per lo più aderenti alla galassia della sinistra radicale, ieri pomeriggio al presidio di solidarietà per la Palestina. In piazza anche l’imam di Pisa, il palestinese Mohammad Khalil, al centro di roventi polemiche politiche, che però ha preferito non prendere pubblicamente la parola. È rimasto per circa un’ora, allontanandosi poco prima dell’inizio di un breve corteo improvvisato ma comunque autorizzato sul posto dalla questura, durante il quale sono stati offesi alcuni giornalisti e fotografi impegnati a documentare la manifestazione. Durante il presidio, durante il quale sono stati esposti bandiere palestinesi e cartelli con la scritta "Save Gaza", si sono avvicendati al microfono alcuni esponenti della galassia antagonista criticando "l’imperialismo sionista che da decenni opprime il popolo palestinese". Dopo oltre un’ora di sit in i manifestanti hanno sfilato per alcune decine di metri partendo da piazza XX Settembre fino a occupare per alcuni minuti il Ponte di Mezzo. La manifestazione si è poi conclusa senza disordini. Pochi gli arabi in piazza rispetto alla stragrande maggioranza di italiani che si sono avvicendati al microfono per esporre le ragioni dell’iniziativa. "È in atto una strumentalizzazione dei fatti - ha ammesso una donna palestinese che indossava una sciarpa con i colori del proprio Paese - per mettere in cattiva luce l’intero popolo palestinese che invece ha il diritto di difendersi dalla costante aggressione da parte israeliana. Da decenni aspettiamo l’effettivo riconoscimento della risoluzione delle Nazioni Unite che riconosce lo Stato della Palestina. I palestinesi hanno il diritto di difendere la propria terra e di resistere alle aggressioni". Il tema della "resistenza palestinese" viene ripreso più volte anche negli interventi pubblici: "C’è un evidente tentativo dell’informazione mainstream di mistificare quanto accade da troppo tempo in Medio Oriente - ha detto un giovane - e invece quando i popoli lottano e sono in rivolto scrivono la storia. Intifada fino alla vittoria". Al corteo è stato scandito più volte lo slogan "Palestina libera" e sono state sventolate le bandiere palestinesi insieme a quelle rosse dei Giovani Comunistie, l’organizzazione giovanile di Rifondazione Comunista presente in piazza con alcuni suoi dirigenti. Al termine del mini corteo, che ha per alcuni minuti rallentato il traffico sui Lungarni, il presidio si pè definitivamente sciolto.
Gab. Mas.