Chi ha dei tamburelli, chi una chitarra, chi la propria voce per cantare a squarciagola. La gioia e la voglia di far festa dei giovani è scoppiata in piazza dei Cavalieri sabato sera. I primi hanno iniziato a radunarsi alle 22, rispondendo ad un appello social lanciato settimane prima. L’idea è degli amministratori – ancora anonimi – della pagina Instagram da quasi 1700 followers "Che bello era in Cava", nata a fine dicembre. Dalla sua creazione, l’account ha diffuso post che invitavano ad un incontro in piazza dei Cavalieri, un tempo cuore della movida pisana, prima delle ordinanze mirate al decoro pubblico e al divieto di vendita dell’alcol. L’intenzione era far rivivere la storica piazza, ritrovando un luogo "dove sia possibile incontrarsi in modo libero e spontaneo, creare reti, confrontarsi e crescere". "Vogliamo un futuro", si legge nei post, "in cui Cava possa essere vissuta con la stessa energia, ma con più consapevolezza. Uno spazio aperto, inclusivo, dove la responsabilità individuale e collettiva siano il punto di partenza per farla rinascere".
Le regole? Poche ma essenziali: è stata premura degli organizzatori richiamare al rispetto reciproco e alla pulizia della piazza, divertendosi con intelligenza ("So che lo farai. Se tieni davvero a Cava. Altrimenti non venire", si legge ancora). L’obiettivo di rianimare "Cava" è stato centrato: tantissimi giovani hanno aderito all’iniziativa. Ieri è stato divulgato un nuovo post: "Riunitevi, spontaneamente, sempre. Perché la piazza è vostra, non nostra (…)". Nella didascalia della pubblicazione, si accenna ad "un piccolo rimprovero" ("avremmo potuto raccogliere ancora più rifiuti e lasciare tutto perfettamente lindo") e ad una riflessione sugli striscioni appesi durante la serata, di cui uno chiedeva giustizia per Ramy Elgaml, il ragazzo morto nell’inseguimento a Milano ("aspettiamoci che qualcuno provi a strumentalizzare qualcosa"). A farsi portavoce dell’iniziativa è stato anche il consigliere comunale e segretario GD Enrico Bruni, sceso in piazza per "restituire alla comunità giovanile pisana uno spazio che è stato sottratto alla socialità". "Da anni la richiesta di una città più a misura della vita universitaria viene ignorata e contrastata dalla Giunta comunale", afferma Bruni. "Lo dimostrano le proposte portate avanti dalla destra che sottendono una esplicita volontà di ridurre le piazze e le strade ad un parco giochi austero tenuto sotto stretta sorveglianza, promuovendone la vocazione al turismo e al consumo massificato piuttosto che l’accessibilità e lo spontaneismo degli incontri e della socialità quotidiana. Vogliamo e dobbiamo interrompere questa logica".
Giulia De Ieso