
Una serra allagata
C’è anche il mondo agricolo in grande sofferenza. ll bilancio dei danni all’agricoltura è in corso, cresce di giorno in giorno, ed è considerevole. Il maltempo ha colpito duramente anche la piana pisana sommergendo centinaia di ettari di campi sotto acqua, fango e detriti trasportati dalle esondazioni di torrenti e canali. Le colline, infatti, sono state bersagliate da frane e smottamenti. Le zone pianeggianti sono state sommerse. E il flagello di piogge è arrivato anche in una fase importante e delicata della stagione, con molte semine già fatte, alle soglie della primavera.
"Quanto accaduto nelle ultime ore in molte aree della Toscana è valso a dimostrare, qualora ce ne fosse ancora la necessità, che occorre una progettazione urgente di interventi volti a contenere gli ingenti danni delle sempre più frequenti alluvioni", dice Cia Etruria. "Oramai è chiaro che definire questi eventi eccezionali sta diventando anacronistico- spiega Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria- e lo è altrettanto che non è più possibile rimandare opere che vanno realizzate urgentemente se non vogliamo, ogni volta, ricominciare da capo con la conta dei danni". Danni che anche stavolta non sono mancati ne Pisano, nel livornese dove e in zona Collesalvetti: molte aziende agricole sono state gravemente danneggiate. Di nuovo.
"Lo scolmatore a Pontedera e le casse di espansione di Roffia - prosegue la presidente - hanno fatto il loro dovere scongiurando un epilogo ben più grave di quello che si è verificato, è pertanto chiaro che servono opere di contenimento del rischio idraulico. Il mondo agricolo, che sta già attraversando un momento molto difficile, si trova ad essere nuovamente funestato". "Ancora una volta- chiosa Pagni- sono in gioco le produzioni degli agricoltori e il loro reddito, per il quale da tempo Cia sta battendosi al fine di restituirgli il giusto valore attualmente non riconosciuto".
Molti produttori che hanno già seminato rischiano ora di vedere rovinato il proprio lavoro per non parlare dell’acqua e del fango entrati nelle serre arrecando danni enormi alle colture. Molti produttore che, nonostante i danni alle proprie aziende, in tante zone si sono attivati con trattori e ruspe per supportare le comunità nella gestione dell’emergenza.
C. B.