STEFANIA TAVELLA
Cronaca

In Gipsoteca dialoghi e workshop artistico per persone con Alzheimer

I partecipanti intraprenderanno un percorso che stimola le capacità emotive e cognitive, favorendo momenti di benessere e socialità. In tutto ci saranno tre incontri

Caterina Sbrana, La Mancanza (meteorite), ceramica patinata, ph Diego Basuglia

Caterina Sbrana, La Mancanza (meteorite), ceramica patinata, ph Diego Basuglia

Pisa, 17 gennaio 2024 - Nell’ambito della mostra A memoria di forma, in corso presso la Gipsoteca di arte antica e antiquarium dell’Università di Pisa (GiArA) fino al 1° marzo, è organizzato un percorso dedicato alle persone che convivono con la malattia di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative e a coloro che se ne prendono cura.

Attraverso attività mirate e forme di comunicazione privilegiata, i partecipanti intraprendono un percorso che stimola le capacità emotive e cognitive, favorendo momenti di benessere e socialità. Grazie a questa iniziativa l’arte si fa strumento di inclusione e di cura, contribuendo a mantenere viva la connessione con sé e con gli altri.

Il percorso prevede tre incontri. Si può scegliere tra Gruppo A: 21 gennaio, 4 e 11 febbraio 15.00-17.00 e Gruppo B: 27 gennaio, 10 e 17 febbraio 10.00-12.00.

La partecipazione è gratuita, ma su prenotazione. Informazioni e prenotazioni [email protected].

L’iniziativa nasce da un'idea degli artisti Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni in collaborazione con USID (ufficio servizi per l’Inclusione degli studenti e delle studentesse con disabilità dell’Università di Pisa) ed è organizzata da GiArA e laboratorio Marsia del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, con il patrocinio del Comune di Pisa, il supporto di Francesconi Ceramiche di Massimo Gentili, ed è promossa con la collaborazione di Palazzo Blu.

Sabato 1° marzo, alle 16.00, in occasione della chiusura della mostra A memoria di forma, sarà presentata l’opera realizzata dai partecipanti al progetto Servito da te: un servito da tè realizzato in morbida argilla a partire dalla matrice di un vecchio servito di famiglia degli artisti, che manipolato e trasformato dai partecipanti diventa nuovo e unico.