Spari in pieno giorno a due passi dal ponte ciclopedonale di Riglione, vicino alle case e al parco attrezzato con macchinari per il fitness, giochini e panchine, frequentato ogni giorno da famiglie con bambini, persone di tutte le età che fanno jogging o passeggiano all’aria aperta in una zona, la sponda dell’Arno dove dovrebbe essere in vigore il divieto di caccia. La segnalazione arriva da alcuni residenti allarmati per i potenti scoppi - almeno due boati, tipo spari di fucile - che hanno squarciato la quiete dello scorso venerdì mattina, prima di mezzogiorno, facendo tremare le finestre delle case affacciate sul parco e lasciando atterriti coloro che si trovava nei pressi dell’area verde. Dove, poco dopo, è stato udito anche il forte lamento, tipo strillo di bambino, probabilmente il verso di qualche animale ferito e ormai agonizzante.
Un episodio, non certo il primo del genere, come raccontano i frequentatori del parco, che ha comunque riacceso preoccupazione e allarme in chi abita nel quartiere.
Un quartiere che è tuttora scosso per quanto accaduto soltanto due settimane fa, di domenica sera, nella vicina frazione di Oratoio, con l’efferato omicidio di Rezart Arshiaj (per tutti Beni), il 37enne muratore di origine albanese, ucciso sotto casa, con cinque colpi di pistola calibro 22, sparati da circa un metro di distanza, mentre stava per partire la processione in piazza della Chiesa. Con i killer a piede libero.