MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Inaugurato a Casa Pacinotti il nuovo Laboratorio di Archeologia di Unipi

L’edificio di via Santa Maria, che ha dato i natali al fisico pisano, è stato oggetto di accurati lavori di restauro conservativo e adeguamento funzionale. Zucchi: "Soddisfa un'esigenza fondamentale. Punto di partenza per un grande salto di qualità della ricerca archeologica".

Il nuovo laboratorio di Archeologia di Unipi

Il nuovo laboratorio di Archeologia di Unipi

Pisa, 17 luglio 2024 - La casa natale di Antonio Pacinotti in via Santa Maria 24 diventa la nuova sede del Laboratorio di Archeologia afferente al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e apre le sue porte a studenti e ricercatori che studiano i reperti provenienti dalle missioni archeologiche dell’Ateneo. L’edificio, dove nel 1841 nacque il professore di Fisica conosciuto in tutto il mondo per aver inventato la dinamo elettrica, è stato inaugurato alla presenza del Rettore Riccardo Zucchi, che ha poi visitato i locali dello stabile totalmente rinnovato grazie ad accuratissimi lavori di restauro conservativo e adeguamento funzionale, iniziati nel 2020 e terminati a fine 2023. "Grazie ad un grande lavoro di squadra oggi inauguriamo questa struttura che soddisfa un’esigenza fondamentale del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere – ha commentato il Rettore Riccardo Zucchi durante l'inaugurazione – Mi congratulo con tutti coloro che hanno portato a termine quest'opera che credo sia punto di partenza per un ulteriore salto di qualità per lo studio e la ricerca in campo archeologico”. Il restauro dell'edificio ha permesso infatti di riunire in un unico contesto tutte le attività del settore archeologico e orientalistico, precedentemente allocate in alcuni edifici non di proprietà dell'Ateneo. L'edificio ospita le attività di ricerca condotte dai docenti delle diverse discipline relative all'archeologia del Mediterraneo e del Vicino Oriente, titolari di progetti di scavo e ricognizione, ma vi si svolgono anche attività didattiche, in un'apposita aula destinata alle esercitazioni curricolari ed extracurricolari, legate ai corsi di laurea triennale, magistrale (Archeologia e Orientalistica), alla Scuola di specializzazione in Beni Archeologici e al dottorato in Scienze dell'Antichità e Archeologia. Il Laboratorio di Archeologia ospitato a Casa Pacinotti si compone di diverse sezioni che occupano il primo e il secondo piano dell'immobile, vale a dire Archeologia classica, Archeologia medievale, Preistoria e Protostoria, Etruscologia, Egittologia, Archeologia del Vicino Oriente, Topografia e Archeologia Subacquea, Metodologie della ricerca archeologica. Sono inoltre presenti un Laboratorio di Restauro, nel quale si svolgono le necessarie operazioni di pulitura e ripristino dei materiali archeologici oggetto di studio, e un Laboratorio di Microscopia, nel quale è possibile svolgere analisi di dettaglio su campioni di materiale organico e inorganico. "Questo è un luogo che permetterà di fare ottima ricerca, riunendo al suo interno l'archeologia dell'Università di Pisa, dalla preistoria alla più recente archeologia contemporanea – ha aggiunto Federico Cantini, docente di Archeologia cristiana e medievale e delegato del Rettore per la promozione della ricerca nel settore delle scienze sociali e umanistiche – Questo è un bene per i ricercatori, che potranno dialogare tra di loro, ma soprattutto per gli studenti, i quali avranno accesso a conoscenze diverse ma complementari nello stesso luogo". “È una grade soddisfazione arrivare alla fine del mio mandato vedendo inaugurata e in funzione questa struttura così importante dove tutti i nostri laboratori hanno finalmente una sede unitaria – ha proseguito il professore Simone Maria Collavini, direttore del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere – Ringrazio il Rettore e l'Ateneo per l'attenzione data all'area dell'archeologia, che si è manifestata anche nell'introduzione del progetto ProArcheo che co-finanzia le attività di scavo assieme al Dipartimento". “Siamo molto contenti e grati all'Ateneo che ha permesso di rinnovare la vocazione di questo edificio, destinato alla ricerca fin dal XVIII secolo – ha concluso Lisa Rosselli, docente di Etruscologia e responsabile del Laboratorio di Archeologia – Avere riuniti in un solo edificio i laboratori delle nostre varie discipline, dall’Archeologia del Mediterraneo a quella del Vicino Oriente, permette adesso di potenziare sia le attività di ricerca che quelle di didattica”. Il professor Francesco Leccese, prorettore per l’edilizia, ha infine dato alcuni dettagli dell’intervento di restauro: “Rallentati dalla pandemia, i lavori sono durati circa tre anni per un investimento attorno ai 2.5 milioni di euro. Complessivamente si tratta di una superficie di 800 mq organizzata in tre piani, dove trovano spazio laboratori e aule didattiche e che si aggiungono ai 3800 mq già a disposizione del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Da sottolineare l’abbattimento delle barriere architettoniche interne all’edificio, che agevola l’accesso ai laboratori e ai vari spazi di Casa Pacinotti”. L’intervento sull’edificio è stato progettato e diretto dal gruppo di lavoro composto dall’architetta Elisa Chicca e dagli ingegneri Maria Luisa Cialdella, Saverio Zingarelli, Massimiliano Micheletti, Simone Guastini e Luca Ulivelli. Cenni storici sull'edificio L’edificio “Casa Pacinotti” si colloca nel centro storico della città di Pisa, affianco alla Domus Galileiana. L’edificazione del fabbricato risale probabilmente alla prima metà del XVIII secolo ed è la prima sede della cattedra di fisica Sperimentale dell’Ateneo Pisano istituita nel 1748 per volere di Granduca Francesco I. Il palazzo fu dichiarato monumento nazionale con Regio Decreto n°1020 del 04/06/1934 in quanto vi nacque e visse l’illustre fisico Antonio Pacinotti. Attualmente, la costruzione presenta due corpi di fabbrica: l’edificio storico principale, la vera Casa Pacinotti, e una parte più recente, realizzata intorno al 1955-1957. Il fabbricato ha certamente subito intorno agli anni ’50 degli interventi di riparazione dei danni conseguenti al secondo conflitto mondiale. Allo stesso periodo risale l’ampliamento, tramite la realizzazione di una nuova parte in struttura a telaio di calcestruzzo armato e tamponamenti esterni in mattoni faccia vista, appositamente progettato per ospitare lo spettrometro di massa del Laboratorio di Geologia Nucleare.