"Incarico all’Asl in cambio di voti" Al via il processo per corruzione

Imputati l’ex capo di Gabinetto in Regione, Ledo Gori (presente in aula), lo psichiatra Alfredo Sbrana e l’allora direttore sanitario Asl, Mauro Maccari. Ricostruite alcune intercettazioni. Si torna in aula il 1° marzo

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In aula c’era anche lui, martedì pomeriggio, per la prima udienza dopo la calendarizzazione: il caso è ripartito dopo una serie di rinvii. Secondo la ricostruzione della Procura, che ha coordinato le fiamme gialle, Ledo Gori di Pontedera, uomo di riferimento dell’allora Pd e capo di gabinetto dell’ex governatore Enrico Rossi e poi, per un certo periodo, di Eugenio Giani (entrambi completamente estranei alla vicenda), si sarebbe speso alle Regionali del maggio 2015 per raccogliere voti a favore dei democratici Ivan Ferrucci e Antonio Mazzeo (anche questi ultimi estranei all’inchiesta). L’accusa per Gori (difeso dal professor Enrico Marzaduri), per Alfredo Sbrana (tutelato dall’avvocato Giulia Padovani, in aula sostituita dal collega Salvatore Grillo), già direttore del Reparto di Psichiatria dell’Asl a Pisa e della Rems di Volterra, e per Mauro Maccari (seguito dal penalista Stefano Del Corso), ex direttore sanitario Asl, è di corruzione.

Martedì, davanti al collegio (presidente Beatrice Dani, a latere Giovanni Zucconi, Annalisa Dini), pubblico ministero Flavia Alemi, è stato ascoltato il luogotenente della Guardia di finanza che ha seguito le indagini. Sono state ricostruite alcune delle intercettazioni telefoniche, il clima politico e anche il riassetto del servizio sanitario regionale nel quale rientrerebbe la vicenda.

I fatti contestati risalgono al 2015, quando era in corso la campagna elettorale per le regionali. Per l’accusa ci sarebbe stata l’assegnazione di un incarico a Sbrana facente funzione di dirigente di psichiatria all’Asl, in cambio di voti. Nel frattempo, poi, vinse un concorso pubblico diventando primario. Per la difesa non ci fu alcuna corruzione. Lo psichiatra, in pensione da dicembre, è accusato anche di violenza sessuale per una relazione avuta con una paziente (che non si è mai costituita e ha ribadito il suo consenso in quel rapporto).

Gori è coinvolto anche nel filone dell’inchiesta Keu sui rapporti tra politica e imprenditori: anche qui l’accusa è di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il 1° marzo, si terrà, di fatto, la seconda udienza per i tre imputati (Gori, Sbrana e Maccari) durante la quale saranno ascoltati altri testimoni della pm.