Pisa, 29 giugno 2024 – La diavolina usata come innesco per appiccare il fuoco a una centralina che governa il sistema del distanziamento treni sulla linea ferroviaria Firenze-Pisa. Un atto doloso compiuto nella cabina Putignano-Sant’Ermete all’alba di martedì da chi sapeva bene come compiere un sabotaggio che, tuttavia, non avrebbe messo a repentaglio la vita delle persone in una zona non coperta da telecamere di videosorveglianza e dunque assolutamente "sicura" per agire, intorno alle 4 quando ancora era buio, restando nell’ombra. Sull’episodio indaga la Digos della questura pisana e i sospetti degli inquirenti si concentrano soprattutto sulla pista anarchica. Finora nessuna rivendicazione ma il tipo di azione e le modalità scelte farebbero supporre che ad agire sia stato qualcuno che gravita nella galassia insurrezionalista dell’anarchia: a Pisa, in Toscana oppure arrivato addirittura fuori regione.
Il sabotaggio ha comunque preso di mira un’infrastruttura strategica per il pendolarismo toscano e, è il ragionamento degli investigatori, questo rafforzerebbe la tesi che chi ha appiccato le fiamme lo ha fatto con l’intenzione di creare un danno evidente e prolungato all’azienda di stato e alla collettività.
Per questo la Digos sta monitorando i siti internet della galassia anarchica a caccia di indizi, ma anche con la convinzione che prima o poi proprio lì possano essere pubblicate azioni rivendicative.
Come è accaduto un paio di giorni fa su "Ilrovescio.info, cronache dalla stato di emergenza", uno dei magazine di riferimento degli anarchici, quando è stata pubblicata la rivendicazione di un attacco incendiario a una centralina della fibra ottica a Pisa. Un episodio avvenuto nella notte tra il 1° e il 2 giugno quando ignoti, si legge nella rivendicazione, hanno incendiato "con stracci e combustibile un armadio della fibra ottica a Pisa in località la Fontina: abbiamo scelto il posto perché situato in un’area industriale vicino a un ipermercato della Carrefour, a un laboratorio di robotica dell’Istituto Sant’Anna e al Banco di Pisa". La stessa
rivendicazione è stata pubblicata anche sul sito Rivoluzione anarchica e il documento afferma che "la realtà di tutti i giorni ci mostra come il dominio e la guerra siano direttamente legate allo sviluppo di queste tecnologie, come lo sterminio smart della popolazione di Gaza ci insegna: per per quanto i media abbiano minimizzato il danno attribuendolo ad un guasto, hanno dovuto ammettere che le riparazioni richiederanno parecchio tempo". Quindi, è la conclusione, "speriamo di aver guastato con ciò l’opera degli istituti sopracitati e i festeggiamenti per questa ipocrita repubblica". Modalità e obiettivi che sembrano del tutto simili all’azione compiuta lo scorso 25 giugno lungo la ferrovia.