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Pier Carlo De Victoriis, responsabile antincendio boschivo per La Racchetta di Cascina
Pisa, 28 settembre 2018 - «Ci chiedono perché facciamo tutto questo, perché siamo disposti a rischiare la vita per spegnere un incendio. Eppure di momenti brutti in cui abbiamo rischiato di morire ce ne sono stati tanti... La risposta l’ho avuta l’altra notte quando abbiamo salvato una vecchietta dalle fiamme. Era in casa da sola, ignara di quanto stesse accadendo fuori...». Pier Carlo De Victoriis, responsabile antincendio boschivo per l’associazione La Racchetta di Cascina non ha dubbi. Quella scena non se la dimenticherà molto facilmente. «È successo subito all’inizio dell’emergenza a Montemagno quando abbiamo fatta evacuare una signora molto anziana, 90 anni circa – racconta De Victoriis –. Non camminava bene, abbiamo dovuto prenderla in braccio per portarla al mezzo. Era spaventata, piangeva mentre ci raccomandava di pensare alla sua casa, la sua cosa più preziosa. Mi ha dato un bacio sulla guancia, promettendomi di invitarmi coi ragazzi a pranzo da lei per Natale. Le sue parole mi resteranno per sempre nella testa e nel cuore. La signora sta bene. La cosa fondamentale alla fine è quella: che operatori e cittadini siano salvi».
Una conclusione alla quale arrivano anche Enrico Bernardini, direttore delle operazioni Aib del Monte Pisano e Gabriele Salvadori responsabile del gruppo che da lunedì si preoccupano di coordinare da terra le operazione di spegnimento. Trasmittenti, almeno un paio, alla mano e occhi puntati al cielo per far volare Canadiar ed elicotteri nel punto giusto. «A Lugnano (dove li troviamo ieri, ndr) sono bruciati un paio di ettari – spiegano tra un’operazione e l’altra –. Per evacuare alcune famiglie è stato necessario chiamare i carabinieri. Sapete, è doloroso dover lasciare tutto soprattutto per gli anziani. Spenti gli ultimi focolai, la bonifica sarà lunga e a tratti complicati. Le fiamme potrebbero riprendere in qualsiasi momento».