Pisa, 21 aprile 2019 - Un'uscita con i compagni di sempre per pedalare sotto il bel sole primaverile. La scelta di una strada, quella dell’Arnaccio, molto gettonata tra i ciclisti ma anche molto pericolosa per il traffico intenso. L. B. (queste le iniziali del ferito), è dietro agli amici – una ventina in tutto –, in sella al suo mezzo da corsa. C’è allegria nell’aria e tanta voglia di divertirsi allenandosi.
Una bella mattinata alla vigilia di Pasqua che viene interrotta bruscamente da un tragico imprevisto. Un’auto si accoda alla comitiva – provengono entrambi da Livorno – aspettando il momento giusto per sorpassare lungo il rettilineo, appena superato Biscottino. Al volante una 44enne di Volterra. La donna inizia il sorpasso. Qualche istante dopo, verso le 11, l’impatto. L’ultimo ciclista della fila entra in collisione con l’auto: il colpo contro il vetro dell’utilitaria è violentissimo. Il 32enne – originario di Cerreto Guidi (Firenze) – sbalza dalla bici e cade rovinosamente a terra.
Il primo ad accorgersi di quanto accaduto è il compagno di corse, il penultimo del gruppo, che si volta dopo aver sentito l’inquietante botta. Vede il corpo dell’amico immobile sull’asfalto. Corre in suo aiuto. Capendo la gravità dell’incidente comincia subito le manovre per rianimarlo in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Sul posto l’ambulanza della Pubblica Assistenza di Collesalvetti. Il medico si rende immediatamente conto che la situazione è disperata: il giovane respira in modo affannato, non è lucido, non risponde. Quindi la chiamata a Pegaso: l’elicottero è l’unico mezzo per dare al giovane qualche chance in più, per accelerare il trasferimento al pronto soccorso di Livorno dove arriva in codice rosso.
Dopo i primi accertamenti, il ricovero in Rianimazione. I rilievi sul luogo dell’incidente proseguono per l’intera mattinata grazie alla dedizione della polizia municipale di Cascina. L’obiettivo è chiarire la dinamica, trovare le cause e individuare le eventualità responsabilità. L’automobilista, sotto choc, racconta la sua versione. Il magistrato di turno, il dottor Porpora, ordina il sequestro dei mezzi coinvolti.