ANTONIA CASINI
Cronaca

Gemellini morti in A12, una doppia assoluzione

Prosciolti sia il guidatore del tir, sia il legale rappresentante dell’azienda. "Lo pneumatico rotto aveva mandato in tilt anche il sistema di idroguida"

Incidente in autostrada (foto repertorio)

Pisa, 14 giugno 2022 - Due figli morti in pochissimi minuti. Una tragedia infinita quella della famiglia Brambilla di Inzago (Milano) in viaggio sulla A12 (tra Migliarino e Viareggio) per rientrrare a casa, dopo essere stati in vacanza dalla nonna materna a Cecina (Livorno). Ieri, si è concluso il processo per la morte dei due gemellini di sette mesi rimasti schiacciati in autostrada: sono stati assolti sia Ilie Oprea, alla guida del tir, difeso dall’avvocato Serena Perna del foro di Firenze, sia il legale rappresentante della ditta di trasporti, Maurizio Ferrari, tutelato dal penalista Francesco Maresca, anche lui del capoluogo toscano. Come responsabile civile per la Reale Mutua in aula, l’avvocato Max Giordano Marescalchi di Pisa.

Era il 13 luglio del 2015, quando, la ruota del tir si affloscia e il mezzo va a sbattere contro l’auto guidata dal padre Cristian che finisce schiacciata sul guard rail. I corpicini di Andrea e Luca restano tra le lamiere. Non c’è nulla da fare per loro. La madre Elisa è ferita, il babbo sotto choc. Urla e tristezza senza limiti. Che cosa successe? Il procedimento penale per omicidio colposo doveva stabilire cause ed eventuali responsabilità. I genitori sono stati nel frattempo risarciti. Nel processo sono parte offesa i nonni, rappresentati dall’avvocato Beatrice Latona di Milano rappresentata ieri dal collega Fausto Bottici.

Una delle perizie stabilì che lo pneumatico "aveva mandato in tilt il sistema di idroguida" Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta Aldo Mantovani (in aula il pm onorario Massimiliano Costabile) aveva chiesto l’assoluzione per il camionista e tre anni per l’altro imputato. "Soddisfatto" l’avvocato Maresca "il mio assistito rappresenta una società certificata a livello nazionale". Resta da capire che cosa possa aver provocato la rottura della gomma. Ma sembra che l’ipotesi della mancata manutenzione non abbia convinto la giudice Beatrice Dani: qualche risposta in più si avrà tra 90 giorni con le motivazioni.