
Indignata la preside dell’Ipsia Pacinotti: "Corteo pacifico, fatti disdicevoli"
PONTEDERA
La dirigente scolastica dell’Ispia Pacinotti di Pontedera, Maria Giovanna Missaggia, interviene sui fatti del 23 febbraio scorso. "Problemi personali particolarmente gravosi hanno distolto la mia attenzione dalla discussione scaturita tra i presidi sui fatti accaduti il 23 febbraio durante la manifestazione pro Palestina degli studenti pisani e sfociata nell’elaborazione da parte dei colleghi di un manifesto pubblico – scrive Missaggia – Non l’hanno distolta, però, dai fatti accaduti e tanto meno dalla riflessione su di questi e sui loro esiti. La Prefettura di Pisa ha recepito la richiesta dei colleghi di essere ricevuti per avere chiarimenti su fatti tanto disdicevoli a fronte di una manifestazione pacifica e per giunta non di proporzioni imponenti. Mi è stato riferito dai presenti all’incontro che la Prefettura ha evidenziato l’autonomia operativa della Questura e il fatto che nessuno avesse dato direttive in tal senso riguardo alle modalità di mantenere l’ordine pubblico e salvaguardare eventuali luoghi sensibili verso cui i manifestanti potessero dirigersi".
"Non ho idea a quali risultati perverrà l’indagine del Ministero dell’Interno per accertare le rispettive responsabilità – ancora Missaggia – Ma vorrei fare alcune brevi considerazioni. Se fossi un esponente delle forze dell’ordine sarei la prima persona ad essere fortemente arrabbiata per quanto successo, in quanto immagini come quelle che abbiamo visto demoliscono in pochi attimi la credibilità di un corpo di pubblica sicurezza che nella sua grande maggioranza si compone di persone che affrontano quotidianamente un lavoro di grande supporto e utilità alla cittadinanza, scuole incluse. Ma indebolisce la fede nella saldezza democratica dello Stato italiano anche percepire che, in un Paese cattolico come il nostro, la figura evangelica che ha fatto più scuola è quella di Ponzio Pilato, indirettamente evocato quando si rimanda sempre ad altri responsabilità che, per quanto sgradevoli ed esacerbanti, e probabilmente verificatesi senza direttive impartite dall’alto, bisogna pur condividere. Non fosse altro per evidenziare la necessità di un coordinamento costante, e forse più stretto, tra organi istituzionali nella gestione di eventi come una libera manifestazione".
"Riguardo alla commissione di indagine, si tratta di un atto più che dovuto – conclude la preside dell’Ipsia Pacinotti di Pontedera – Ma mi permetto di esprimere al Ministero degli Interni l’augurio che sia breve ed efficace. Perché, se si trascinasse per anni come tante altre che l’opinione pubblica ben conosce, dal G8 al caso Scieri a Pisa, finirebbe per trasformarsi in un’ulteriore ferita alle garanzie legalitarie anziché in uno strumento di rafforzamento delle procedure di auto-tutela messe in atto da un stato che, con sempre maggiore fatica, vogliamo ritenere democratico".