
Pronto soccorso emergency, ospedale di Cisanello (Pisa). Foto di Enrico Mattia Del Punta
Pisa, 17 aprile 2025 – «L’aggressione all’infermiera del Cardiotoracico di Cisanello evidenzia carenze organizzative e comunicative nei servizi ambulatoriali». A dirlo è Nicola Lunetti, segretario regionale Nursing Up Toscana. Il sindacato, infatti, ha effettuato ieri un sopralluogo nel reparto, a seguito dell’aggressione verbale subita da un’infermiera e raccontata da La Nazione, avvenuta il 20 marzo scorso nell’edificio numero 10 dell’ospedale di Cisanello. Stavolta l’episodio si era verificato nell’area degli ambulatori. A essere aggredita era stata un’infermiera: l’uomo che si è trovato davanti, in attesa di una visita, prima ha protestato per i ritardi, poi il tono si è alzato e sono partite le offese, con epiteti di ogni genere. In quel momento è stata chiamata la vigilanza, ma l’infermiera ha comunque subito un attacco verbale che l’ha profondamente scossa. È stata accompagnata al Pronto soccorso, dove i medici le hanno assegnato una prognosi di quattro giorni, poi prolungata fino alla fine di marzo.
«Una delle problematiche più evidenti – ha spiegato Lunetti a seguito del sopralluogo – è la presenza di i
nformazioni errat e sugli appuntamenti, che indicano una sala d’attesa sbagliata, causando confusione e ritardi. I pazienti, ignari della chiamata, attendono distanti, aumentando il rischio di disguidi e tensioni. Attualmente, l’unico strumento di comunicazione tra pazienti e personale è un citofono esterno alla porta dell’ambulatorio, che l’infermiere deve utilizzare per rispondere alle richieste. Il personale sanitario, già impegnato nell’attività ambulatoriale cardiologica, deve recarsi all’unico accesso per chiamare a visita il paziente successivo, momento in cui si raggruppano i pazienti in cerca di risposte. Questa situazione espone il personale a rischi di aggressioni».Secondo Lunetti, infatti, la disorganizzazione genera malumori, anche perché «ci sarebbero ambulatori attivi anche al Santa Chiara e i pazienti – prosegue – aspettano ore nella sala d’attesa di Cisanello senza sapere di essere nel posto sbagliato». Non manca una stoccata al prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, che – secondo il sindacato – non avrebbe ancora ricevuto i rappresentanti di Nursing Up dopo l’aggressione: «Al contrario di quanto avvenuto a Livorno, qui a Pisa il prefetto ha incontrato solo l’azienda», dichiara Lunetti.
Durante il sopralluogo è stata rilevata anche la presenza di un box, un tempo utilizzato per l’accettazione dei pazienti e oggi inutilizzato. «La presenza di un operatore o di un volontario del servizio civile in quel box – aggiunge Lunetti – potrebbe fornire informazioni e orientamento ai pazienti, riducendo il rischio di incomprensioni e tensioni».
«È fondamentale – conclude – che l’Aoup riconosca l’importanza di un’organizzazione efficace dei servizi ambulatoriali e di una comunicazione chiara per prevenire situazioni di stress e potenziali aggressioni. È necessario che la Prefettura convochi le organizzazioni sindacali».
Enrico Mattia Del Punta