REDAZIONE PISA

Infermiera offesa in corsia: "Rientrata, ma è stata dura"

Il segretario Nursind Carbocci: "Pronti a tutelarla nell’iter della giustizia"

Il segretario Nursind Carbocci

Il segretario Nursind Carbocci

È rientrata al lavoro, "ma – commenta – è stata dura i primi giorni". L’infermiera, che è stata offesa e aggredita verbalmente da un paziente a marzo nel reparto Cardiotoracico di Cisanello, racconta il ritorno, dopo il periodo di riposo che proprio i medici del Ps le avevano prescritto in seguito all’episodio di cui era stata vittima. "Sei una s......, un pezzo di m....", le aveva detto l’uomo con gli occhi "pieni di rabbia".

E ripete, quando le diciamo che c’è stata una nuova aggressione: "Questa storia deve finire". I dottori del pronto soccorso, dopo una prima prognosi di 4 giorni, hanno deciso di allungare il periodo di riposo. Ed è scattata così d’ufficio la denuncia verso l’uomo. "Era mattino e c’erano decine di persone in sala d’attesa per la visita cardiologica – ci aveva spiegato – a un certo punto un signore mi dice che lui ha il numero 10 e hanno appena fatto entrare l’11. Rispondo che ci sono 10 ambulatori e che i numeri vengono dati al cup solo per motivi di privacy, le visite non hanno tutte la stessa durata. Ma si alza un altro signore, con una stazza importante e mi si piazza davanti, io sono piccola... aveva gli occhi pieni di livore e ha iniziato a volteggiare le mani intorno alla mia testa". "Per stemperare, ho detto ’manteniamo la calma’. E sono partite le offese. Non solo a me ma a tutto il personale. Le sue mani volteggiavano e io pensavo: ’Ora mi prende e mi dà una botta’".

Una collega, chiamata da un altro paziente, sollecitato dall’infermiera "perché purtroppo non stava intervenendo nessuno", arriva, capisce e distrae l’uomo. E la salva.

"Siamo pronti in ogni sede a tutelare e a seguire la collega – dichiara Daniele Carbocci, segretario provinciale Nursind – Abbiamo sia l’assistenza psicologica, sia il nostro studio legale. Ne abbiamo vari per le questioni lavorative, e uno che è stato scelto per il penale, anche in seguito alle aggressioni in aumento. Non è la prima volta che lo allertiamo. La assisteremo per provare ad avere un po’ di giustizia su questo tipo di problemi". "Nei giorni successivi a quello della sua aggressione – aggiunge Carbocci – si sono verificati altri casi, meno gravi ma sempre pesanti, ogni volta c’è il timore che qualcuno ti aggredisca. Abbiamo chiesto all’azienda un servizio di portierato che possa dare informazioni continue e quindi ridurre un po’ la pressione e la tensione per le tempistiche, ma per ora non abbiamo ottenuto risposte".

An. Cas.