"Serve una visione d’insieme: non possiamo pensare di intervenire su Marina di Pisa come fosse un sistema isolato. Bisogna ragionare su un’area più ampia, da La Spezia a Livorno, considerando che ogni intervento locale ha ripercussioni sulle zone circostanti". A dirlo è Giovanni Sarti professore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa ed esperto dei fenomeni di erosione.
Sarti, qual è la situazione?
"È in corso un processo di erosione costiera. Il problema principale è legato alla carenza di sedimenti fluviali. La salute di una spiaggia dipende dalla quantità di sedimenti trasportati dal fiume verso il mare. Questi vengono redistribuiti dalle correnti litoranee e formano le spiagge. Oggi il mancato apporto di sedimenti mette a rischio l’intero equilibrio del sistema".
Quali sono le cause?
"Negli ultimi 60 anni, il trasporto di sedimenti verso il mare si è ridotto drasticamente, principalmente a causa delle attività umane. Non esistono dati quantitativi precisi, ma è chiara la presenza di un forte deficit. A questo si aggiungono i cambiamenti climatici, che contribuiscono all’innalzamento del livello del mare e all’aumento della frequenza di fenomeni estremi, con un incremento dell’energia del moto ondoso e, di conseguenza, dell’erosione".
Che ruolo svolgono le dighe di Marina?
"Le dighe soffolte alterano l’equilibrio. La sabbia, già scarsa, viene intercettata prima di raggiungere le spiagge, aggravando l’erosione. Servono a fatica a contenere l’energia delle mareggiate e a proteggere le infrastrutture costiere, ma non risolvono il problema erosione. Oggi paghiamo anche valutazioni errate fatte in passato".
Cosa possiamo fare?
"È fondamentale adottare un approccio interdisciplinare e abbandonare la logica dell’emergenza. La vera sfida sarà affrontare l’innalzamento del livello del mare. Con l’innalzamento del livello del mare la gestione delle coste diventerà sempre più complessa. Occorrerà un cambio di paradigma, con interventi coordinati su larga scala e politiche che tengano conto dell’intero sistema costiero, non solo delle singole località".
Enrico Mattia Del Punta