
Per la prima volta al mondo, all’inizio di ottobre, è stato eseguito all’ospedale di Cisanello con tecniche totalmente mininvasive un intervento di asportazione del rene sinistro accompagnato dalla rimozione di un esteso trombo tumorale che giungeva sino al cuore. Il paziente - un uomo di 75 anni proveniente dalla Liguria - dopo nove giorni di degenza è stato dimesso, ed è in buone condizioni. Il suo caso rientrava non solo nel 19% di quelli in cui il tumore al rene è accompagnato da una trombosi venosa, ma nell’1% in cui il trombo tumorale è così esteso (circa 4 centimetri all’interno del cuore). Di fronte a situazioni così complesse finora, nella stragrande maggioranza dei casi, si era proceduto alla completa asportazione del rene e del trombo accedendo chirurgicamente all’addome e al torace con tecnica tradizionale (cosiddetta ‘’a cielo aperto’’). Ciò comporta in primo luogo un’elevata mortalità, e in ogni caso un elevato sanguinamento e un lungo decorso post-operatorio. Nelle dodici ore totali di procedure si sono alternati diversi specialisti e diverse equipe.
Quella cardiochirurgica (Andrea Colli, Laura Besola) ha effettuato l’aspirazione endovascolare della trombosi cardiaca e cavale superiore sotto guida ecocardiografica transesofagea (Fabio Guarracino, Carmelo Vullo), grazie all’impiego di un sistema dedicato: AngioVac System. Ciò ha permesso all’equipe degli urologi (Giorgio Pomara, Michele Santarsieri, Girolamo Fiorini) e dei chirurghi generali (Piero V. Lippolis, Erion Rreka, Lorenzo Piccini) di procedere prima all’asportazione del rene sinistro e successivamente del trombo cavale utilizzando la piattaforma robotica DaVinci Xi. Il buon esito della procedura è stato confermato sia in sala, nel corso dell’intervento, sia nelle fasi successive, dai controlli radiodiagnostici effettuati da Elena Bozzi e Laura Crocetti (dell’unità operativa Radiologia interventistica, diretta da Roberto Cioni) ed ecocardiografici eseguiti da Vincenzo Napoli. "Un intervento come questo – sottolinea Giorgio Pomara – non sarebbe stato possibile senza l’altissima professionalità e assieme la totale disponibilità a lavorare assieme di tutti gli specialisti, gli infermieri e i tecnici coinvolti"’. Si sono inoltre alternate in sala operatoria tre equipe infermieristiche (robotica, cardiochirurgica e anestesiologica) e una composta da tecnici di fisiopatologia.