"Io avrei trovato altre soluzioni Sono un’attrazione per i turisti"

Il presidente Bani: "Sammuri dice che ha i recinti mobili?. E allora li usi! Noi facciamo. solo contenimento selettivo"

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"Le guardie del Parco di San Rossore, da metà luglio ad oggi, hanno abbattuto 300 daini su un totale di 5mila. Un abbattimento selettivo praticato seguendo le indicazioni del professor Marco Apollonio dell’università di Sassari, esperto del settore". Il presidente Lorenzo Bani risponde con i numeri alla stoccata del ‘collega’ Sammuri: "Questi sono i dati relativi all’attività delle guardie del Parco, non si parla certo di cacciatori. C’è una grande differenza".

Alternative all’abbattimento esistono?

"Dal punto di vista scientifico, nel senso di castrazione chimica o sterilizzazione, purtroppo no. Ma ho comunque cercato una soluzione diversa rispetto all’apertura della caccia per risolvere un problema che andava assolutamente affrontato: ho bandito una gara, vinta dalla ditta Zivieri, specializzata nelle catture e vendita da vivi dei daini. Inizieremo il 1 gennaio, sarà utilizzato un chiuso mobile che riesce a contenere 200-250 animali. E i capi catturati saranno messi a disposizione delle aziende faunistiche e venatorie che ne faranno richiesta. E’ un modo per dare a questi animali una possibilità di sopravvivenza e di salvezza". L’invasione di daini è una emergenza per il Parco: in quanto tempo si sono moltiplicati a dismisura?

"Nell’arco degli ultimi 45 anni. Infatti non era più possibile rimandare un intervento. Ma lo dico: se il problema per San Rossore fossero stati solo 40 mufloni, come al Giglio, certo è che avrei trovato altre soluzioni rispetto all’abbattimento. I recinti mobili Sammuri dice di averne. E allora perchè non li usa? Magari in attesa di trovare un’alternativa alla caccia"

I quattro lupi presenti nella tenuta non contribuiscono ‘naturalmente’ agli abbattimenti?

"Ne abbattono circa 300 l’anno. Ecco, proprio con i lupi, utilizzerò i radio collari di cui parla il presidente Sammuri, ma in modo totalmente diverso. Questo strumento è scientificamente utilizzato per monitorare le abitudini e i comportamenti degli animali. Sono chiamati collari Giuda perchè aiutano a trovare i nuclei familiari e il branco rendendo così più facile l’abbattimento. Li userò con i lupi ma per monitorarne il movimento, con un approccio ‘francescano’ e non ‘da Giuda’".

Pronto ad accogliere una ventina di mufloni del Giglio?

"Certo, potrebbero poi trovare aziende agrituristiche, o ville con ampio parco, disposte prenderli con sè. Un’attrazione per gli ospiti, esattamente come i cavalli o altri animali".

Francesca Bianchi