"Isabel non è il mio ritratto. E’ come se fosse nata prima di me e prima delle mie passioni. Sono io che mi ispiro a lei in tutto quello che faccio". Isabel Blanco è la protagonista del terzo giallo di Barbara Sarri dal titolo "Isabel Blanco indaga nel dark web" edito da Mursia: giovane bailaora per passione, investigatrice per lavoro e volontaria al centro antiviolenza ‘una rosa non un pugno’ per dovere morale, è una donna dalla parte delle donne, una donna che crede nello sguardo delle donne sul mondo e una donna che vive per rendere più leggera la vita di tutte le sorelle che hanno subito violenza. E lo stesso fa Barbara Sarri, che ha immaginato il personaggio di Isabel guardando alla parte migliore di sé e che, sul suo esempio, vive la sua vita dividendosi fra flamenco, cavalli, lotta contro la violenza di genere, rieducazione nelle carceri e insegnamento.
Questa volta la poliedrica ragazza è alle prese con un doppio omicidio e si trova a scoprire i misteri del dark web: sul litorale romano infatti, nei pressi di Ostia, due giovani cresciute in una casa famiglia vengono trovate morte, una dopo l’altra, in una villa abbandonata e che tutti credono stregata. Con l’aiuto del fidanzato commissario Romeo e mossa dalla filosofia di nonna Erles, la ballerina detective indaga ed entra nella dimensione a lei del tutto sconosciuta del dark web. Tra giovani hacker, siti nascosti e chat criptate, gli indizi svelano una realtà fatta di inganni e vendette. Se la lira di Apollo diventava una freccia, in questo caso sono preziosi i complementi base del kit da ballerina di flamenco: gli orecchini hanno una videocamera incorporata, il ventaglio spruzza una sostanza urticante e il pettine inietta un veleno.
"Io sono pisanissima – dice Barbara –. Per lavoro però ho vissuto a Roma: ho iniziato come istruttrice equestre e poi ho conosciuto il flamenco a Ostia. Me ne sono innamorata e il percorso si è fatto più intenso nel 2016 quando ho iniziato ad andare a Siviglia". Tutto frutto di immaginazione nel libro, ma quello che Barbara cerca di fare è affrontare il tema della violenza "con la giusta delicatezza, nella speranza di arrivare ad ogni lettore. Ho una figlia e mi rendo conto che in particolare le nuove generazioni sono molto sensibili: relativamente all’educazione a riconoscere la violenza, penso che servano cura e attenzione. Non deve mancare la decisione però: quello che mi sento di dire a ogni vittima è di condividere con qualcuno quello che sta accadendo, prendere le distanze da ogni situazione che crea disagio e correre in ospedale per avere un referto denunciando senza paura".
Ecco che in dialogo con la criminologa Valentina Arcidiacono, con Picos de Oro alla chitarra e alcune letture a cura di Maria Triggiano il libro sarà presentato sabato 15 marzo alle 18 alla libreria LaFeltrinelli di Corso Italia, dove sarà possibile parlare con l’autrice del libro, delle sue esperienze e soprattutto del flamenco come strumento di rinascita dai momenti più difficili
M.C.C.