"Le dichiarazioni dell’Imam della comunità islamica di Pisa Mohamed Khalil sono inaccettabili, gravissime. Sono parole complici del brutale massacro di centinaia di vittime innocenti israeliane compiuto dagli spietati terroristi islamici di Hamas". Lo afferma in una nota l’eurodeputata della Lega, Susanna Ceccardi, commentando le parole di Khalil, pronunciate, ha precisato l’imam, "a titolo personale e in quanto palestinese e non come guida spirituale della comunità musulmana". Tuttavia, secondo l’europarlamentare del Carroccio, questo distinguo non basta: "Non importa che le abbia pronunciate come palestinese e non come imam. Ma chi vuol prendere in giro? Giustificare una mattanza di civili inermi di questa portata, dicendo che si tratta di ‘resistenza’, quando tutti abbiamo visto le immagini di donne stuprate, anziane rapite, intere famiglie assassinate nelle loro case, giovani massacrati al rave, terroristi islamici che saltano sui cadaveri urlando ‘Allah è grande’, è inqualificabile". Ceccardi aggiunge anche che "Pisa non si merita parole così meschine e certamente non può accettare che sul suo suolo venga costruita una moschea, soprattutto alla luce delle pericolosissime dichiarazioni di chi dovrebbe guidare i fedeli musulmani".
Da tempo, infatti, l’associazione culturale islamica è proprietaria di un terreno a Porta a Lucca, davanti al Cus, dove dovrebbe costruire il centro culturale con annesso luogo di culto. Il centrodestra si è sempre opposto a questa soluzione, anche per questioni urbanistiche, ma alla fine di un lungo contenzioso legale il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Comunità islamica e il Comune ha già concesso da lungo tempo il permesso a costruire anche se in assenza delle risorse finanziarie necessarie per la costruzione della moschea i lavori non sono mai partiti. "Ogni progetto di costruzione di una nuova moschea in tutta Italia - conclude tuttavia l’europarlamentare della Lega - dovrebbe essere fermato alla luce di quello che sta accadendo in Medio Oriente. Ne va della nostra sicurezza e soprattutto di quella dei cittadini di fede ebraica presenti in Italia".