
"Il sindaco Conti, alla chetichella, se ne va in quel di Roma a parlare col ministro Crosetto e noi portiamo il caso della base militare al parlamento europeo perché non si possono usare 190 milioni di soldi europei per una mega base militare". Lo dicono Francesco Auletta e Daniele Iannello di Una città in Comune e Rifondazione comunista. "Ma è possibile che bisogna ‘estorcere’ al sindaco ogni informazione pubblica? Grazie a noi abbiamo saputo che andrà da Crosetto. Non solo facciamo opposizione ma troviamo anche notizie che si vogliono tenere segrete": dice Auletta. L’incontro tra Conti e il ministro Crosetto si terrà oggi a Roma. "Vogliamo che subito riferisca sulla loro riunione – continua il consigliere – e che ci spieghi come mai non c’è il presidente della Regione, Giani, il presidente della Provincia, del Parco. E’ evidente che la destra voglia gestire l’affaire dei 190 milioni di euro per conto proprio. Pd o partiti di destra non cambia la musica, alla base militare si stendono tappeti rossi, alla base ed ai 190 milioni di euro". Fatto sta che la nuova base militare di Coltano, approda nel Parlamento europeo grazie ad aver "agganciato" l’europarlamentare di Left, Marc Botenga. "Le domande che verranno fatte al Parlamento europeo – dice Iannello di Rifondazione Comunista – sono due: i processi di semplificazioni con cui si vuole procedere alla realizzazione del progetto violano le norme Ue, il piano nazionale per gli investimenti complementari e il piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030? Seconda domanda: l’utilizzo di fondi europei per la costruzione di una base militare è compatibile con la legislazione ed i trattati europei?".
A Bruxelles hanno tempo massimo sessanta giorni per rispondere. ll Governo infatti per costruire la base, vorrebbe usare le risorse del fondo per lo sviluppo e la coesione con le "procedure di semplificazione e snellimento" del Pnrr. Il fondo in questione si rifà all’art. 119 della Costituzione, laddove lo Stato destina risorse aggiuntive per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali. "È evidente che le risorse di questo fondo non possono essere usate per una base militare che non è in alcun promotrice di coesione e solidarietà sociale": concludono Auletta e Iannello.
Carlo Venturini