
La battaglia degli artisti, militanti contro la guerra L’esempio dello street artist britannico Banksy
Ci siamo chiesti, a partire dall’esperienza dei Macchiaioli: l’arte è militante? Si è occupata
nei secoli dell’attualità politica e sociale del suo tempo? E oggi?
L’arte è per sua natura uno strumento per conoscere e intervenire sulla realtà di ogni tempo. E l’artista, in antico come in epoca contemporanea, attraverso la sua opera, crea interesse, genera il pensiero, smuove le coscienze, suscita il dubbio, getta un cono di luce sull’ombra nella quale talvolta la realtà resterebbe confinata, reclusa; combatte una quotidiana e silenziosa, ma esplosiva battaglia, contro l’indifferenza e l’assuefazione alle brutture dell’umanità.
Lo erano allora i Macchiaioli, artisti militanti, nelle battaglie risorgimentali per l’Indipendenza e l’Unità d’Italia, lo sono oggi i moltissimi artisti attivi e impegnati contro l’invasione russa dell’Ucraina.
Alla Biennale di Venezia va in scena la denuncia della distruzione del binomio uomo-natura attraverso il non sense della guerra, come le sette opere di Banksy, street artist britannico, in Ucraina che, strappando un po’ di normalità ai locali, richiama a gran voce l’attenzione pubblica internazionale.