
Galatea Ranzi e Giacinto Palmarini: oggi, prima della recita, Conversazioni in Teatro con la compagnia degli attori e il professor Marco Sabbatini
Con Anna Karenina stasera (ore 21) e domani (ore 17.30) la Stagione di Prosa 24/25 del Teatro di Pisa, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo, si avvia al termine e suo sugello sarà, giovedì 17 aprile (ore 21), Ezra in Gabbia, scritto e diretto da Leonardo Petrillo con Mariano Quasi esaurite, intanto, le due date di Anna Karenina, lo spettacolo che, con la regia di Luca De Fusco (che firma, assieme a Gianni Garrera, l’adattamento teatrale del monumentale romanzo di Lev Tolstoj), vedrà sul palco del Verdi Galatea Ranzi nel ruolo di Anna Karenina e Giacinto Palmarini in quello di Vronskij. Per i biglietti ancora disponibili: Biglietteria del Teatro Verdi, 050 941188 e www.vivaticket.it. Prima della prima recita, questo pomeriggio alle 17.30, il Ridotto ospiterà le Conversazioni in Teatro, gli incontri di approfondimento sulla Prosa organizzati dal Verdi con l’Università di Pisa: partecipano la Compagnia degli attori di Anna Karenina e Marco Sabbatini, docente di Letteratura russa (Unipi). L’ingresso è libero. Tra il 1875 e il 1877 Lev Tolstoj pubblica a puntate sul Russkij Vestnik, quello che per Nabòkov è il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo. Come nel romanzo tutto inizia e termina con un treno, suo emblema. Alla stazione Anna Karenina incontra il conte Vronskij. Egli sente l’immediato bisogno di guardarla “non per la sua bellezza, non per la sua eleganza e nemmeno per la grazia discreta che profondeva, ma perché quando gli era passata accanto aveva colto sul viso di lei una dolcezza e una tenerezza tutte particolari”. Ella, donna aristocratica, è sposata senza alcun sentimento d’affetto con un alto funzionario statale e si dibatte tra la ribellione a un noioso matrimonio e il travolgente amore ‘proibito’ che la mette ai margini della società perbenista e crea conflitto con il suo amante. Non si distacca dal marito neppure quando egli le propone il divorzio e al tempo stesso non segue l’uomo di cui è innamorata. Questo suo vivere straziante e l’allontanamento dal figlio la portano alla sua tragica morte. Insieme col drammaturgo Gianni Garrera abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo, ma anzi di valorizzarla. Al di là dei dialoghi, le parti più strettamente narrative e i pensieri dei personaggi saranno detti dagli stessi attori che interpretano i ruoli, seguendo la lezione del Ronconi del “pasticciaccio” e configurando degli “a parte” tipici del linguaggio teatrale.. Le coreografie sono di Alessandra Panzavolta. Come nel romanzo tutto inizia e termina con un treno, emblema del testo di Tolstoj”.