Pisa, 5 luglio 2023 – Un luogo ricco di simboli e segreti. Abbiamo visitato i sotterranei che anticamente portavano le merci dalle barche ormeggiate sul lungarno Galilei fino alla chiostra interna del Palazzo dell’Ordine (di San Giovanni Battista di Gerusalemme, poi cavalieri di Malta). Lo testimonia uno scivolo ancora intatto: un continuum dal fiume fino all’edificio che si trova a ridosso della splendida chiesa di San Sepolcro, attestata fin dal 1138. La lapide alla base del campanile porta la firma di Diotisalvi, l’architetto della fascia inferiore del Battistero. Ha una pianta ottagonale, una figura che significa l’incontro fra il divino e l’umano. Fu danneggiata dall’alluvione con esondazione del 1966. Vicino sorgeva prima un ospedale per i pellegrini, testimoniato nell’Antico priorato.
Accompagnati da Simone Biondo, responsabile dei lavori di recupero dello stabile (grazie al tramite Giovandomenico Caridi che ha segnalato l’opportunità), e da Vincenzo Anio Perciante, dipendente del Demanio, siamo scesi di qualche metro sotto terra dove sono accumulati tanti detriti. Soffitti a volta, poca luce e molto fascino. Con il cantiere sono emerse altre stanze nascoste. "In particolare quando sono state realizzate le tracce degli impianti", spiega Biondo. Il Palazzo è a ferro di cavallo con una chiostra esterna che portava a canali dove attraccavano le imbarcazioni.
"Sono stati realizzati saggi, piccoli scavi per verificare le fondazioni. Una galleria utilizzata come deposito da parte della chiesa per alcuni arredi: le panche in legno, un confessionale, altri ornamenti. C’è anche un vecchio lavatoio. Via via si incontrano resti di vasi, anfore, recipienti in vetro.
E, quando si riemerge, si ha l’idea di aver compiuto un viaggio nel tempo. Dal medioevo a oggi, andata e ritorno.